La Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) individua e fotografa ben otto esemplari di Ibis Sacro nei pressi si Pescara. Il birdwatcher Sandro Barile è riuscito a fotografare lâintero gruppo.
Questi uccelli, affascinanti fin dallâantichità , si trovano generalmente a sud del Sahara ma negli anni, in seguito alla migrazione di alcuni esemplari in Italia e Francia, si è riprodotto e ha colonizzato parte dellâEuropa centrale. In Italia sono note importanti colonie riproduttive in pianura padana fin dagli anni â90. Da poche decine di coppie ora ce ne sono circa 400. In Abruzzo però, lâIbis non era ancora stato avvistato.
Così come i parrocchetti che si trovano tra i parchi romani, anche lâIbis è una specie alloctona invasiva. Questi, conquistando nuovi territori lontani da quelli originari, possono causare danni nei confronti delle specie autoctone diventando concorrenti o predatori. La Soa riferisce che lâIbis sacro è un grande predatore specializzato nella cattura dei nidiacei di aironi, gabbiani, corrieri, fratini che si riproducono negli ambienti acquatici e litoranei