Documento di Valutazione dei Rischi: cos'è, costo, come si redige

22/06/2021
Attualità
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Il DVR è un documento essenziale, e obbligatorio, che deve essere sempre presente all’interno di un’azienda. 

Regolamentato dal Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D. Lgs 81 del 9/04/2008 e successive modifiche), il Documento di Valutazione dei Rischi (o DVR) è un documento che mappa i rischi per la sicurezza e la salute all’interno di un’azienda. 

Deve essere redatto obbligatoriamente da tutte le Aziende o Enti, sia pubblici che privati, che abbiano almeno un dipendente (o collaboratore). Sono esenti il Lavoratori Autonomi e le imprese famigliari. Il documento deve essere redatto tassativamente entro 90 giorni dall’apertura di una nuova attività o nel momento in cui ad impresa già avviata entra un lavoratore in forza. 

Scopriamo di più sulla redazione e su qual è il costo di un DVR.

Redazione

La redazione di questo documento NON è delegabile e deve essere scritto unicamente dal Datore di lavoro, in collaborazione con Responsabile del Servizio per la Protezione e Prevenzione (o RSPP), Medico del lavoro e Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori (RSL). 

Nel caso in cui il Datore sia anche RSPP, deve inviare all’ente di controllo competente un certificazione che attesti la valutazione dei rischi e la redazione successiva del DVR standardizzato (regolamentato dall’articolo 9, comma 5 del Testo Unico). 

Il documento deve poi essere facilmente consultabile all’interno dell’azienda, scritto in un linguaggio facile ed esaustivo, per poter essere letto e compreso da tutti i lavoratori e dagli organi di controllo competenti (che entrano in gioco, ad esempio, in caso di un infortunio più o meno grave all’interno dell’Azienda). Deve contenere: 

  • Una descrizione dettagliata dell’attività presa in esame
  • Anagrafica aziendale, descrizione del piano di Sicurezza, Prevenzione e Protezione
  • Descrizione del ciclo lavorativo e produttivo
  • Interventi migliorativi

Elementi Critici

Deve essere inoltre dotato di data certa, per evitare retrodatazioni. 

Esistono molteplici modalità per poter apporre una data certa su un documento così importante come il DVR: 

  • Autopresentazione presso gli uffici postali per ottenere un timbro di certificato sulla carta del documento
  • Atto deliberatorio, soprattutto valido per le amministrazioni pubbliche, di cui sia certa la data in base alla disciplina della formazione, numerazione e pubblicazione dell’atto
  • “Marca temporale” per documenti informatici, con certificazione rilasciata da Enti come la Camera di Commercio
  • PEC, perché la Posta Elettronica Certificata è prova legale per invio e consegna di documenti
  • Formazione di atto pubblico oppure vidimazione del documento in conformità alla legge notarile
  • Registrazione del documento a norma di legge presso un Ufficio Pubblico. 

 

In ogni caso, per facilitare e snellire una procedura complessa come l’ottenimento della data certa, il D. Lgs 10/09 ha introdotto la possibilità per cui in alternativa alla data certa può essere sufficiente la sottoscrizione del documento da parte di Datore di lavoro (di cui si assume anche la responsabilità giuridica), RSPP, Medico del lavoro competente e RSL. 

Il DVR non ha scadenza, ma deve essere aggiornato nel caso in cui ci siano significativi cambiamenti all’interno dell’azienda, come ad esempio l’introduzione di nuovi passaggi all’interno del ciclo produttivo, l’acquisto di un nuovo macchinario, ecc. 

Come calcolare i rischi? 

Non esiste una via obbligatoria da percorrere, infatti al Datore viene lasciata la piena libertà di redazione, purché il metodo utilizzato sia consono. 

Il metodo più utilizzato è il sistema matriciale, per cui il Rischio (R) è dato dalla moltiplicazione della Probabilità dell’evento pericoloso (P) all’entità del Danno associato (D). 

Il risultato ottenuto viene poi confrontato con i dati in una matrice, dove ogni possibile valore del rischio corrisponde ad una classificazione, come ad esempio “rischio basso”, “rischio medio”, “rischio alto” e così via. Per ogni tipo di rischio, come può essere ad esempio quello chimico, esistono metodologie diverse.

Costo

Il costo per la redazione del DVR varia dai 150€ circa per le piccole imprese a diverse migliaia di euro per aziende più grandi e con maggiori rischi da valutare. 

Essendo un documento obbligatorio per legge, il Datore di lavoro può incorrere a sanzioni in caso di mancato o incompleto DVR: 

  • Ammenda da 3.000€ a 15.000€ e una pena detentiva fino a 8 mesi
  • Sospensione dell’attività imprenditoriale, in caso di reiterazione
  • Modifica dei contratti subordinati aziendali (da tempo determinato, somministrazione, collaborazione, ecc. a tempo indeterminato). 
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