Incontri ravvicinati del primissimo tipo

Se già sappiamo che possiamo convivere con la fauna selvatica, com'è possibile ancora "scandalizzarci"?

Donatella Zappitelli
13/04/2022
Varie
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Quando lessi la notizia della necessità di abbattimento di numero 15 cinghiali nella zona di San Salvo Marina già un po' mi indispettii. Allo stesso tempo decisi di non scrivere perché so quanto può essere inutile andare contro l'opinione della maggioranza. Poi, fortunatamente, ho ricordato che le parole hanno una potenza incredibile quando vengono ascoltate con l'Intelletto.

Non riesco a capacitarmi di questo fatto: da un lato, quando viene pubblicato il video di una volpe incontrata in un centro abitato, è una notizia recepita come non-notizia, perché insomma siamo abituati, non è mica raro, conviviamo con gli animali da sempre. E allora, se io adesso avessi soltanto raccontato un incontro con i cinghiali sarebbe passato come normalissima amministrazione. Ma, ancora, se già sappiamo che possiamo convivere con la fauna selvatica, com'è possibile ancora "scandalizzarci" se ogni primavera incontriamo i cinghiali, i calabroni, le processionarie, le zanzare? Com'è possibile che ancora parliamo di abbattimento o di pericolosità? E soprattutto com'è possibile che la bellezza di un incontro con la fauna non venga di per sé stessa recepita e anzi venga addirittura sminuita, come se fosse un'emozione troppo lontana, troppo passata, superata? Però, invece, l'emozione più cavernicola che si possa avere di fronte alla fauna selvatica, ovvero la paura, primordiale, adrenalinica, quella che ti fa fuggire a gambe levate lontano da qualcosa che ti spaventa perché non lo conosci... ecco invece quest'emozione così antica non passa mai e viene sempre giustificata. Come se in tutti questi millenni non avessimo imparato nulla.

La mia esperienza personale è uno spunto velato, so solo che per me è stato bellissimo poter osservare per lunghi minuti due giovani maschi di Sus scrofa brucare l'erba, poterli guardare negli occhi e toccare l'assenza di paura da una parte e dall'altra. 
Non voglio essere semplicemente contraria alla caccia. Ma voglio essere totalmente contraria all'ignoranza e a chi quell'ignoranza sfrutta per tirare acqua al proprio mulino. 
In ultimo, ricordo che il cinghiale, come qualsiasi altra specie animale al di fuori dell'uomo, non attacca mai senza un vero motivo, e anzi attacca solo se non può immediatamente scappare e mettersi al sicuro. Ogni animale preferisce scappare davanti all'uomo che vuole fargli del male. A parte, appunto, casi limite come la mamma scrofa che non può mettere in salvo i suoi numerosissimi cuccioli semplicemente con la fuga, e allora attacca, addirittura a suo rischio e pericolo, lei sa che potrebbe lasciare orfani i suoi piccoli. 

Non dobbiamo credere che gli animali non capiscano certe cose soltanto perché magari non hanno la nostra ragione o il nostro linguaggio, essi sono nella loro etologia perfettamente funzionanti e perfettamente consapevoli dell'ambiente circostante. 
Vi invito alla meraviglia. Allo stupore del fermarsi per osservare con occhio immediato, ingenuo, senza preconcetti, ogni piccola espressione del mondo naturale. 
Evviva la Natura, evviva chi la cura. 

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