"Il futuro della memoria, attualità dell'impegno di Paolo Borsellino"

Conferenza al Teatro Rossetti di Vasto con la partecipazione del Magistrato Vittorio Teresi

Donatella Zappitelli
04/05/2022
Attualità
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Si è tenuta stamani 4 maggio al Teatro Rossetti di Vasto la conferenza "Il futuro della memoria, attualità dell'impegno di Paolo Borsellino", a cura dell'Università delle tre età, grazie all'organizzazione del Presidente Rocco di Scipio e dell'Assessore alla cultura Nicola Della Gatta, con la partecipazione delle scuole di Vasto in diretta streaming. Principale e toccante il lungo intervento del Magistrato Vittorio Teresi, lucide le sue parole che ci accompagnano per tutta la conferenza. Grazie alla moderazione dell'avvocato Antonio Cilli abbiamo potuto seguire un discorso trasversale ad un ventennio di lotte Stato-Mafia, e per chi sente fortemente il peso che ancora l'apparato mafioso esercita sul nostro Bel Paese il dialogo è stato illuminante, inevitabilmente non privo di partecipativo addoloramento alla luce di quanto, dallo spartiacque del 1994, sia cambiato nel nostro Stato. Le mafie hanno assunto una nuova forma, non hanno più bisogno di uccidere, come ben sottolinea Teresi, perché hanno ora un modo di azione diverso, hanno spazi che prima non avevano e pretendevano, si sono insinuate là dove puntavano perché le stragi del '92 e '93 non furono fini a se stesse, avevano anzi lo scopo di creare disordine e disequilibrio al fine di indurre un cambiamento nell'assetto del Paese. La magistratura italiana ne risulta ormai indebolita, prona, incapace di reggere il peso della lotta che dovrebbe essere chiamata a combattere. Contradditori i termini del giudizio sulla magistratura da parte dell'opinione pubblica: si arriva a reputare eroe colui che fa semplicemente il suo lavoro, che vuole farlo con passione, credendo nella giustizia e nella verità; così l'ideale si allontana dal mondo comune e possibile, così i piani si mischiano e giustizia e libertà restano lontani, irreali. Siamo abituati ai loro contrari come ciò che di più normale possiamo vivere, l'ordinario diviene straordinario e lo Stato ama l'apparenza, la forma esterna, finanche svuotata. Teresi torna su questo concetto, a sottolineare quanto sia necessaria e sicuramente onorevole la passione in un lavoro del genere, ma che ciò sia l'ordinarietà, non la straordinarietà!
Non reputiamo questa la sede di dilungarci in argomentazioni che poco ci competono. Per chi volesse approfondire, la registrazione della conferenza resterà disponibile sui nostri social. 
L'augurio, come ben sottolineato dal presidente Di Scipio, è che la magistratura non venga lasciata sola nella sua azione di contrasto alle mafie, ma che abbia il sostegno del popolo, della comunità, dal basso, con consapevolezza ed impegno.

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