Bestia, Petrangola, Trucco: 3 giochi di carte tradizionali delle Marche

15/11/2022
Attualità
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Le Marche hanno un rapporto molto stretto con i giochi di carte, soprattutto nelle zone costiere quali Recanati, Fermo e Porto Sant’Elpidio, dove le influenze delle culture erano molto forti e le tradizioni si sono maggiormente radicate. Sono parte integrante di questo bagaglio culturale anche i passatempi legati ai giochi di carte più tradizionali, come accade per ogni regione della penisola italiana: nel caso delle Marche, i principali sono Bestia, Petrangola e Trucco. 

Diverse piattaforme online forniscono informazioni e regole sui tradizionali passatempi, indicazioni dettagliate sullo svolgimento del gioco, sul calcio dei punteggi e sulle varianti. Alcune frequenti guida riguardano innanzitutto come si gioca a Bestia con le carte. Originariamente sorto in Francia nel Settecento, il gioco si è poi diffuso nelle zone marchigiane ed inizialmente somigliava al Tressette, la versione odierna invece ricorda maggiormente la Briscola. Il numero di giocatori può variare da 3 a 10 e per giocare occorre un mazzo di carte italiane tradizionali da quaranta. L’ordine gerarchico delle carte è come quello della Briscola, quindi asso, 3, re, cavallo, fante, 7, 6, 5, 4 e infine 2. Il gioco si svolge in due fasi: la dichiarazione e il gioco della carta. Si segue un senso antiorario e lo scopo della partita è quello di accaparrarsi la maggior parte del piatto e non far rispettare gli impegni agli altri giocatori. Con questo termine si intendono le cosiddette prese, che si effettuano quando i giocatori, dopo aver bussato per partecipare, cambiano tutte le loro carte. 

Altro gioco tipico delle Marche, diffuso anche nella regione della Romagna, dicevamo, è Petrangola. In questo gioco maggiore è il numero dei partecipanti e meglio è per la partita. Nelle Marche il numero minimo di giocatori è quattro e viene utilizzato un mazzo di carte tradizionali da quaranta. Se il numero di partecipanti sale, si usano anche 2 o 3 mazzi. Lo scopo del gioco non è tanto quello di vincere ogni mano, ma riuscire a non perderle: ad ogni mano persa, si perde una vita. Il numero di partecipanti si riduce fino ad arrivare ad una sfida a due. Gli assi valgono undici punti, le figure 10 e le restanti, dal 2 al 7, il rispettivo numero indicato. Per definizione è la combinazione di 3 carte uguali ma si può vincere anche facendo il punteggio più alto con 3 carte dello stesso seme. 

L’ultimo passatempo tradizionale del territorio marchigiano che indichiamo è Trucco: è un popolare gioco di carte particolarmente noto in Italia, in Spagna e in Sudamerica. Si gioca con un mazzo di carte a semi italiani, mazzi che talvolta diventano un oggetto da collezione con una rappresentazione grafica che varia da regione a regione, dando vita perfino a vere e proprie mostre sul territorio italiano. Nel caso di Trucco, il numero minimo di giocatori è due ma nel caso salisse a quattro, i partecipanti vengono divisi in squadre da due. Ogni partecipante riceve 3 carte dal mazzo. Secondo la versione argentina e alcune varianti italiane, la partita si può svolgere fino a quando una delle due squadre non arriva a un punteggio pari a 31. Se si verifica una situazione di parità, chi guadagna più punti nell’ultima mano avrà vinto la partita. Altre versioni prevedono che il gioco prosegua finché una squadra non vinca due round con 31 punti; in caso di pareggio, il terzo ed ultimo round si vincerà con 31 punti o più. 

 

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