Si è tenuta questa mattina alle 11,00 presso il bar Caribe a San Salvo, una conferenza stampa indetta dai tre ex assessori della giunta Marchese: Luciano Cilli, Gianni Mariotti e Osvaldo Menna. Eâ proprio lâex vice sindaco, Luciano Cilli, a prendere la parola, evidenziando e rimarcando, nel suo discorso, il completo fallimento politico delle scelte fatte dal suo compagno di partito, Gabriele Marchese, che in qualità di primo cittadino, ha defenestrato quelli che erano gli assessori più attivi della sua giunta. Le motivazioni espresse dal primo cittadino, per tentare di giustificare lâoperazione di epurazione di giunta, sono âballe colossaliâ perché mai nessuno scontro è avvenuto neâ in consiglio neâ fuori dalle sedi istituzionali. Forse si è confusa la normale discussione sugli argomenti rappresentanti lâassessorato con pseudo contrasti ma questo è da imputare solo a chi non riesce a percepire che lâepoca degli âYES MANâ è finita da un pezzo. La sovrapposizione dei ruoli, continua Cilli, che dovrebbe essere alla base del mio licenziamento ha una sola chiave di lettura: âo sono troppo bravo io o è incompetente luiâ. Parole pesanti che ben rappresentano lo stato di agitazione tutto interno al Partito Democratico, che in questi giorni ha protocollato altresì gli interventi durissimi dei suoi più illustri appartenenti come DâAscenzo dimissionario dallâincarico di capogruppo del PD, Bernava che non appoggerà la nuova giunta, Monteferrante che voterà di volta in volta senza più dare lâappoggio incondizionato ed infine quello del segretario, Vania Perrucci, che ha confermato ciò che nellâadunanza di consiglio di martedì scorso, era stato espresso dai banchi dellâopposizione per mezzo del consigliere Eugenio Spadano, ovvero: âLa scelta del Sindaco non è frutto dellâespressione del partito democraticoâ. Lâex assessore ai lavori pubblici si interroga finanche sul principio di scelta che Gabriele Marchese ha utilizzato per la nomina dei nuovi assessori e sul perché le deleghe conferite sono quelle di minore spessore visto che gli incarichi di responsabilità sono rimasti in seno al Sindaco (vedi la delega ai lavori pubblici), deducendo che questo è il frutto di un dispotismo politico in capo allâamministratore della città di San Salvo. Di solito i rimpasti servono a dare maggiore forza alle nuove giunte e non a demolirle come in questo caso. Cilli conclude rimarcando con forza che oramai Gabriele Marchese non ha più una maggioranza ânon ha più i numeriâ per poter gestire il Comune e non è più espressione della volontà del Partito Democratico come degli altri partiti che hanno sostenuto la sua candidatura. A ruota seguono le velenose dichiarazioni di Osvaldo Menna, ex assessore al commercio, che ha ricevuto il biglietto di uscita dal Sindaco perché âper motivi personali non prestava più il dovuto impegnoâ. Motivazioni smentite, a detta di Menna, già nel consiglio di martedì scorso quando i consiglieri della maggioranza e dellâopposizione gli conferivano un encomio verbale per lâottimo lavoro svolto durante il suo mandato. Ma nella manovra politica del Sindaco, aggiunge lo stesso Menna, il gesto più grave , compiuto dal Sindaco, è quello di aver voluto fare i conti in casa altrui: âha ignorato del tutto lâindicazione del partito socialistaâ. Tale indicazione, espressa dal direttivo dei socialisti direttamente al Sindaco, era quella di rinnovata fiducia verso lâassessore appena rimosso âOsvaldo Mennaâ. Contrariamente a ciò, il primo cittadino ha nominato neo assessore Mauro Naccarella, il quale si ritrova, oggi, solo e senza più una dimora politica. Ricordiamo, conclude Menna, che Naccarella è entrato in giunta solo dopo le mie dimissioni, obbligatorie per accettare lâassessorato, da consigliere di maggioranza tanto è vero che nelle scorse elezioni, il Naccarella è risultato come il primo dei non eletti. In conclusione lâintervento del Dott. Mariotti, non meno duro dei suoi predecessori: preannuncia una futura nota ufficiale del suo partito, Sinistra e Libertà , la quale sarà molto critica sui provvedimenti adottati dal primo cittadino in occasione della formulazione della nuova giunta. Il paradosso, aggiunge Mariotti, è che il Sindaco nella telefonata che mi ha fatto per annunciare la mia esclusione, ha motivato la stessa, riferendosi alla mancanza della rappresentanza di Sinistra e Libertà in consiglio, assenza che ho ribadito essergli nota fin da quanto egli stesso mi ha proposto lâassessorato. Rinunciare allâincarico di consigliere, espressione diretta del popolo, per accettare lâincarico di assessore, è un atto di estrema fiducia verso il Sindaco. Fiducia che non è stata corrisposta dallâinteressato che ha abusato del suo potere per fare una manovra che ha distrutto il progetto politico con il quale abbiamo vinto le elezioni. Ora, conclude Mariotti, la sinistra non ha più una sua rappresentanza in comune ed il merito è tutto di Gabriele Marchese, ma fortunatamente grazie al mio impegno è presente in altre sedi istituzionali come in provincia.