La mostra contadina...dei giovani lentellesi

Giordana D' Achille
02/10/2008
Storia
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È a quota cinque edizioni la mostra contadina che i giovani ragazzi lentellesi dell' AGL mettono su durante le feste dei Santi Cosma e Damiano il 26-27 e 28 settembre. Si è partito da un piccolo locale per le prime edizioni fino ad arrivare ad aprire le cantine, ormai tutte abbandonate, nel centro storico di Lentella vicino la chiesa, ogni anno cambiando qualcosa, aggiungendo o togliendo oggetti, con più o meno cantine a disposizione e con la voglia di fare che resta costante in alcuni mentre svanisce in molti ragazzi. Nel percorso proposto vi erano 6 cantine ognuna rappresentante una scena di vita di quando queste erano abitate e vissute circa 40-50 anni fa. La prima cantina era quella della camera da letto con i corredi, i bauli, le lenzuola e i vari oggetti che si potevano trovare allora. Una riproduzione molto fedele perché in quella camera ci dormivano veramente infatti l'unico oggetto rimasto lì negli anni era proprio un antico letto, ma ci mangiavano anche perché c'era un enorme camino con tanto di forno. Nella seconda cantina, a pochi passi dalla prima c'erano tutti gli oggetti che servivano per fare la raccolta del grano, per seminare i terreni: falci, aratri, rastrelli e sacchi dove veniva riposto il raccolto. Nella terza,dedicata al terreno e agli animali si trovavano ferri per mettere sotto gli zoccoli degli asini, le forbici per tosare le pecore, i gioghi che si mettevano alle vacche a cui si attaccava l'aratro e una sella per gli asini. Nella quarta è stata rappresentata la vendemmia a la raccolta delle olive e con tutti gli oggetti che servivano per fare il vino e l'olio. Nella quinta è stata riproposta una cucina: piatti, bicchieri, pentole e una piccola degustazione di formaggio pecorino con il miele e dolci tipici L'ultima era una macelleria dove si facevano le porchette, di cui Lentella era ed è molto rinomata, proponendo assaggi di porchetta, scrippelle e vino cotto. Si contano circa 400 presenze tutte molto prese nel rivedere le ''cose di una volta'', di ritornare indietro con i ricordi insieme a bambini curiosi di sapere a che servivano quegli oggetti, trasmettendo al loro passaggio tanto entusiasmo da spronare questi ragazzi ad andare avanti e a fare meglio senza arrendersi alle difficoltà che puntualmente si presentano. L'idea di fare un itinerario lungo quelle viuzze ormai deserte mette in luce la voglia dell'AGL di non abbandonare quella parte di paese che non è di passaggio, che una volta era molto popolata e che ora viene apprezzata solo dai turisti che vengono in vacanza, e per portare un po' di scompiglio e di vita a quelle poche persone che ci abitano.

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