LETTERA APERTA DI ANGELO DI PIERRO AL SINDACO GABRIELE MARCHESE

Angelo Di Pierro
01/06/2010
Attualità
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Egr. Sig. Sindaco, con la presente lettera aperta, vorrei richiamare la Sua attenzione sulla necessità d’intraprendere un’iniziativa politica finalizzata alla soluzione delle problematiche che di seguito Le espongo. La soluzione di tali problematiche, nel senso auspicato, potrebbe incidere in modo significativo (ed in positivo) nelle vita sociale ed economica della nostra città. Tali questioni consistono in un’azione di riforma, impegnativa e di ampio respiro, e in due provvedimenti amministrativi che invece potrebbero attuarsi in tempi molto più rapidi. LA RIFORMA Gran parte dei problemi sociali e dell’economia della città (commercio, artigianato, professioni, ecc.) derivano da un Piano Regolatore sbagliato che è urgente cambiare. Si è perso già troppo tempo e la città ha continuato a crescere in modo sbagliato. A distanza di otto anni dall’ultima, non si può eludere la necessità di promuovere una revisione del PRG. Una revisione però che non ricalchi quelle del passato, ma che abbia il respiro innovativo di una vera riforma, cioè un PRG che abbia come criteri ispiratori e principali obiettivi: a) Il recupero e la modernizzazione del patrimonio urbanistico esistente: b) l’adozione di soluzioni d’intervento e di discipline normative (anche fiscali e/o di natura concessoria) che riportino 1500-2000 persone a vivere e lavorare stabilmente nel vecchio centro; c) Completamento delle zone di nuova urbanizzazione in atto, ma nessuna nuova espansione urbana né allocazione di nuova volumetria nelle aree periferiche della città, almeno per la durata della variante medesima. Il vigente PRG e le relative varianti adottate nel 1997 e nel 2002, hanno corrisposto oggettivamente solo alle aspettative di rendita fondiaria e agli interessi di quello che ho chiamato P.T.C.E. (Partito Trasversale del Consenso Edilizio), ma non hanno posto le basi per una crescita urbanistica equilibrata della città. Tutt’altro. La variante che Le sollecito, rivitalizzerebbe l’economia cittadina e avvierebbe un processo di ripopolamento del vecchio centro che farebbe tornare a vivere socialmente tutta la città. Lei sa bene che, in qualunque città, quando si svuota il vecchio centro (o centro storico se si preferisce) la città stessa muore socialmente. Quello che è accaduto a San Salvo negli ultimi vent’anni è esattamente questo e non è una maledizione divina, ma la logica conseguenza di un PRG sbagliato. Non lo vede solo chi non vuole vederlo. I PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI 1. Le propongo di trasferire il mercato settimanale del giovedì su Via Roma, Corso Umberto 1°, Piazza Papa Giovanni XXIII, Piazza San Vitale e parte iniziale di Corso Garibaldi (se necassario). Le chiedo: che senso ha mandare ogni settimana centinaia di persone in un mercato periferico, praticamente in campagna? Invece centinaia di persone che ogni settimana popolano un mercato dislocato nel centro di San Salvo, comodamente raggiungibile a piedi – riducendo sensibilmente il bisogno di macchina e parcheggi – fa bene alla vita sociale della città e anche al commercio. Almeno una volta alla settimana il vecchio centro tornerebbe (da subito) a popolarsi e vivere. 2. Le propongo di ripristinare l’orario settimanale degli uffici comunali su 6 giorni, quindi anche il sabato mattina, abolendo i due rientri pomeridiani settimanali. A centinaia di cittadini sarebbe utile avere la possibilità di poter disporre degli uffici comunali in un giorno non lavorativo. Si realizzerebbero delle economie e ne guadagnerebbe anche la produttività degli uffici stessi. Inoltre gli uffici comunali – aperti anche il sabato mattina - aiuterebbero molto a rivitalizzare la vita sociale nel centro cittadino, altrimenti morta. Con la stima e il rispetto di sempre.

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