Grazie alla passione, all'impegno, e al lavoro dei Compagni di San Salvo, guidati dal Segr.Prov. Tiziano Vicoli, un indubbio successo è stato quello della Festa Regionale Socialista. Articolata su tre dibattiti, il seguito del pubblico è stato sempre alto e costante. Particolarmente costruttivo, per la interessante tematica sul lavoro, il primo tra il Segr.Regionale della U.I.L. Roberto Campo, il Presidente della C.N.A. Savino Saraceni, e l'On. Lello Di Gioia della segreteria nazionale del P.S.I., nel corso del quale sono stati approfonditi i riflessi della pesante manovra economica nel mondo della impresa e del lavoro. La tavola rotonda immediatamente successiva si è tenuta tra i Segretari Regionali del Centro Sinistra e del ramo riformista del "terzo polo" Alfonso Mascitelli (IDV) Rodolfo De Laurentis (UDC) Silvio Paolucci (PD) Antonio Di Stefano per (SeL) Gino Milano (API) e ovviamente il padrone di casa Massimo Carugno (PSI) che hanno approfondito i temi della futura politica abruzzese in vista delle elezioni regionali. Domenica mattina invece si sono confrontati l'On.Bobo Craxi e il Sen. Giovanni Legnini (PD) sulle prospettive della politica nazionale. Abili moderatori i giornalisti Gianni Quagliarella (domenica) e Orazio Di Stefano (sabato) Quest'ultimo su nostro invito ha curato una sua riflessione che partendo dalla "diapositiva" di Vasto in cui Vendola e di Pietro tentavano di agganciare Bersani, ha tracciato le distanze con la foto di gruppo di San Salvo nella quale, grazie alle stuzzicanti provocazioni del P.S.I. sembra possa uscirne un quadro diverso. "DALLA FOTO DI VASTO A QUELLA DI SAN SALVO SAN SALVO â Non sappiamo se sia stata scelta San Salvo come sede della festa regionale socialista, perché ha la confinante Vasto una storica contrapposizione campanilista, sia pure pacifica. Sta di fatto che se la foto di Vasto (emersa dallâultimo congresso nazionale dellâIdv) contemplava tre sole forze politiche: Pd, Sel ed Idv, rispettivamente impersonati da Bersani, Vendola e Di Pietro, quella di San Salvo (emersa dal congresso regionale socialista) ha contemplato il doppio delle forze: oltre a Pd, Sel, Idv, anche Psi, Api ed Udc, rispettivamente rappresentati da Silvio Paolucci, Antonio Di Stefano, Alfonso Mascitelli, Massimo Carugno, Gino Milano e Rodolfo De Laurentis. Era stato proprio questâultimo, nello stesso giorno, a scuotere il mondo politico regionale (e non solo) aprendo ufficialmente al cambiamento, attraverso unâintervista, nella quale aveva letteralmente definito âfallimentare il governo Chiodiâ. Analisi sulla quale tutti i sei presenti si sono trovati dâaccordo a San Salvo nel pomeriggio dellâotto di ottobre. Ma è sul che fare che si sono viste le vere differenziazioni. Paolucci apprezza De Laurentis, mentre Mascitelli lo accusa di strabismo. E in mezzo Sel che ripropone âuna cultura del lavoroâ, lâApi alla ricerca del âsogno terzo polistaâ e il Partito socialista, che per bocca del suo segretario Carugno, che ripropone lâunità del centrosinistra per vincere e il riformismo per governare. Insomma se dalla foto di Vasto era emersa una non totale assonanza tra tre partiti, in quella di San Salvo ne era emersa unâaltra e tra i sei partiti. Secondo il socialista Carugno questa âpolifoniaâ sarebbe dovuta al pluralismo del centrosinistra, confermato anche il giorno successivo nel faccia a faccia al vecchio Gabry tra Bobo Craxi e Giovanni Legnini. I quali non hanno nascosto questa realtà , ma hanno provato con analisi e proposte a più ampio raggio a tracciare la strada per il post berlusconismo. Entrambi dâaccordo sulla non ripetitibilità dellâesperienza fallita dellâUnione prodiana, con un occhio alla cultura riformista e di governo, non si sono nascosti il problema dei numeri. Eâ più facile (forse scontato) per i sei della âfoto di San Salvoâ vincere le prossime elezioni. Ma governare ? Saranno conciliabili la indicazioni riformiste del Pd, Psi ed Udc con quelle movimentiste e populiste dellâIdv e Sel ? Forse a livello regionale è più facile trovare la sintesi. Ma a livello nazionale ? Il giorno otto il dipietrista Mascitelli aveva proposto âla politica delle scelte concrete per dare risposte alla emergenza economica che attanaglia lo Statoâ. Il giorno dopo, pur non avendolo ascoltato, gli ha fatto eco Legnini: â Due anni fa di patrimoniale ne parlava solo Rifondazione, oggi la vuole persino la Confindustriaâ. Eâ facile che su alcune scelte trovare la quadra. Su alcuneâ¦come sul mandare a casa Berlusconi o Chiodi sullâabolizione del listino regionale e sul porcellum. Ma sulle pensioni ? Sulla politica estera ? Sulla riforma delle carceri e della giustizia ? Sulle scelte âeticamente sensibiliâ ? Lâimpressione che si raccoglie anche nella festa socialista (e nella foto di San Salvo) è che per il centrosinistra (o centro- sinistra) vincere è facile. Ma governare è tutta unâaltra storiaâ¦sulla quale la futura classe dirigente deve fare sintesi fin da ora e senza perdere un minuto⦠Orazio di Stefano"