Non ci ha stupito più di tanto lâarroccamento espresso senza mezzi termini dai vertici delle società di trasporto regionale (Arpa, e Gtm), apertamente contrari da sempre a qualsiasi ipotesi di fusione delle aziende di tpl che inevitabilmente determinerebbe una drastica riduzione di poltrone e privilegi alla base, come è noto, di un sistema perverso in grado di far impennare i cosiddetti costi della politica. SCONTATA LA CONTRARIETAâ DELLE IMPRESE PRIVATE, INACCETTABILE IL GIUDIZIO DI CHI INVECE Eâ PARTE IN CAUSA - Se la contrarietà dellâAnav, ovvero dellâAssociazione che rappresenta le aziende private del tpl in Abruzzo, è alquanto scontata e in qualche modo comprensibile se ci si pone dalla parte di chi vuole impedire il consolidamento di una forte impresa pubblica che sappia gestire la mobilità regionale, risulta invece inaccettabile che proprio i vertici (Presidenti e gruppo dirigente) delle aziende pubbliche interessate al quel processo di riforma votato allâunanimità dallâIntero Consiglio Regionale e sostenuto esplicitamente dalle forze sociali, possano mettersi di traverso, ostacolando di fatto una volontà politica regionale. LâOPPOSIZIONE DEI PRESIDENTI Eâ PALESEMENTE DEDUCIBILE DALLE SINGOLE STRATEGIE AZIENDALI - Le affermazioni di contrarietà al progetto di azienda unica manifestate al Presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo Nicola Argirò, rappresentano la conferma di quanto la Filt e la Cgil stanno sostenendo da tempo. Non è infatti un mistero che le attuali politiche aziendali intrise di investimenti a lungo termine, riorganizzazione dei sistemi informativi, strategie di marketing e trattamenti economici contrattuali differenziati nei confronti dei dipendenti, stanno a dimostrare che i Presidenti marciano verso unâaltra direzione che non è quella perseguita dalla Giunta Regionale e dallâintero Consiglio. INTERVENGA LâASSESSORE MORRA, SE I VERTICI DELLE AZIENDE NON RISPETTANO I DETTAMI VADANO URGENTEMENTE A CASA - Lo scorso mese di luglio, lâAssessore Regionale ai trasporti Giandonato Morra nellâannunciare la costituzione della âNewcoâ ha affermato testualmente âCon la costituzione dellâazienda unica, rispondiamo ancora una volta fattivamente e risolviamo una necessità trentennale di questa Regione, anche sul piano del contenimento della spesa pubblica, attraverso la riduzione dei costi e le economie di scala, oltre che della funzionalità e della razionalità dei servizi offerti ai cittadiniâ. Queste affermazioni se rappresentano, come crediamo, la volontà politica dellâintera Giunta, non possono essere messe in discussione da chi è stato nominato dalla stessa politica con il solo scopo di amministrare queste aziende raggiungendo gli obiettivi fissati dalla Regione. OCCORRE INTERVENIRE SUL DISEGNO DI LEGGE. NO ALLA PRESENZA DEI VERTICI AZIENDALI NEL COMITATO CHE COORDINA GLI ASPETTI TECNICI E GIURIDICI DELLA FUSIONE â Constatata la palese contrarietà delle aziende regionali di tpl al progetto di fusione, si rende quanto mai urgente e necessario intervenire sul disegno di legge per ribadire con maggiora certezza i tempi per la realizzazione della riforma e soprattutto per estromettere i rappresentanti aziendali dal Comitato preposto allâanalisi e al coordinamento degli aspetti tecnici e giuridici della fusione. LA CGIL Eâ PRONTA A MOBILITARSI SE NON SARANNO CHIARITI QUESTE PALESI INCONGUENZE E CONTRADDIZIONI CHE RISCHIANO DI MINARE UN PROGETTO NECESSARIO PER IL FUTURO DELLA MOBILITAâ NELLA NOSTRA REGIONE â