Vessati, chi direttamente e chi indirettamente, dal tempo che non risparmia nulla. Danni alle persone, alle cose, agli animali, allâagricoltura, al pensiero di un periodo di âmagraâ già colpito dalla politica. Commercianti che navigano su internet nella speranza che entri qualcuno, supermercati con scaffali vuoti, il petrolio che rincara e scarseggia, ma quello che meraviglia è come sia possibile trovare piccole botteghe artigiane che hanno sugli scaffali pane invenduto. Pane che non fa parte della grande catena, ma che viene prodotto e consegnato giornalmente ma se non è fresco non si compra. Anche loro , nel piccolo, hanno avuto difficoltà di consegna ed allora è lecito chiedersi perché non averlo acquistato quando appena sfornato visto il momento critico che si sta attraversando. Tagliarlo a fette e congelarlo, ed il giorno dopo farne delle bruschette ed ancora farlo seccare per il pane grattugiato, farlo âammollareâ come ingrediente per polpette. Non vuole essere un elogio al pane, ma mi sembra che si è perso il concetto dellâutilizzo delle âcoseâ sotto molti aspetti. Anche nellâera del tutto e subito, del last minute si deve vedere la possibilità di trarre il meglio da ciò che si ha già . E per noi, per lâAbruzzo ed il Molise, per lâagricoltura, per gli allevamenti , per le vigne, per gli ulivi, la primavera sarà il momento del riscatto dove lâoperosità , lâingegno, la pazienza e la costanza riporteranno i colori di cui queste due terre si sono sempre fregiate. Cioâ che la natura toglie, poi lo restituisce. Tutto questo come antitesi per i nuovi giorni che si andranno a vivere dopo aver tirato le somme dei danni provocati dal maltempo.