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Giuseppe e Giuseppina hanno imparato l’arte della pasticceria iniziando con il lavare le pentole

Moglie e marito pasticceri sin da piccoli

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La pasticceria Capriccio ha portato quel tocco di dolcezza a San Salvo dal 23 dicembre 2004. I suoi fondatori sono una coppia nel lavoro e nella vita, accomunati dallo stesso nome, Giuseppe Aiello e Giuseppina Di Zillo e dalla stessa passione per i dolci.

Giuseppe è originario di Napoli e a soli 8 anni  è stato avviato a imparare un mestiere da un amico pasticcere del papà. La mattina a scuola e il pomeriggio in pasticceria e siccome era un po’ la mascotte della situazione, quando il tempo lo consentiva, la moglie del titolare lo aiutava anche a fare i compiti. Lavare le pentole e le varie attrezzature utilizzate nel laboratorio è stata la prima cosa che ha dovuto imparare. Solo dopo aver acquisito queste conoscenze, il titolare l’ha inserito nelle varie fasi di preparazione dei prodotti da pasticceria.

Iniziato quasi per caso, nel giro di pochissimo tempo si è appassionato all’arte del creare dal niente, e solo con l’uso delle mani (all’epoca non c’erano le attrezzature di oggi e per esempio per fare le sfogliatelle napoletane occorrevano necessariamente due persone una per stendere e una per tirare) dei prodotti che deliziavano il palato di tutti. È stata un’emozione immensa quando a dodici anni ha imparato a fare uno dei suoi dolci preferiti, la sfogliatella frolla.

Nel luglio del 1976 il papà, che lavorava a un deposito dell’ex Siv a Napoli, ha dovuto scegliere se venire a lavorare nella sede di San Salvo o Milano. Per motivi di vicinanza con la terra natia, si è trasferito con la moglie e i suoi cinque figli a San Salvo. Giuseppe appena arrivato si è inserito in una delle pasticcerie più importanti del paese, il Bar Centrale. All’inizio non è stato facile perché la pasticceria abruzzese era completamente diversa da quella napoletana. Nell’arco di un anno è diventato un punto di riferimento del laboratorio.

Vicino al bar c’era una lavanderia, i cui titolari erano i genitori di Giuseppina che a già a dodici anni ha maturato l’idea di diventare una pasticcera. Ha chiesto al titolare di inserirla nel laboratorio. E anche lei ha dovuto prima imparare a lavare pentole e attrezzature e poi ha acquisito gradualmente l’arte della pasticceria. La prima fase consente di acquisire dimestichezza con gli attrezzi di lavoro e proprio dall’atto del lavare s’impara a lavorare in un certo modo.

Nel bar si sono conosciuti Giuseppe e Giuseppina ma tra i due c’era un’antipatia reciproca incredibile. Frequentavano tuttavia la stessa comitiva e si evitavano a vicenda per non stare sempre a litigare. Una sera un’amica di Giuseppina le ha chiesto di farle la cortesia di uscire in quattro per non stare da sola con il ragazzo. Il quarto membro era Giuseppe. Quella sera è nata una scintilla tra Giuseppe e Giuseppina che si sono subito scambiati le prime promesse d’amore e il primo bacio.

Dopo circa un anno Giuseppe è dovuto partire per il servizio militare concluso il quale è entrato a lavorare in una delle pasticcerie più importanti di Pescara,  ma c’è restato solo per sei mesi perché non gli piaceva per il fatto che buona parte delle fasi di lavorazione erano industriali. Ha trovato poi l’occasione di entrare in un rinomato laboratorio di Ortona, lo “Yacht bar”. Con una romantica “fuitina”, Giuseppina  ha raggiunto il suo amore a Ortona.

Nel 1984 la coppia è tornata a San Salvo ma per mantenere la famiglia Giuseppe per dieci anni ha fatto il camionista e la moglie quando i figli hanno cominciato a crescere è tornata a lavorare da “Desireè”. Ma era arrivato un periodo in cui i coniugi non si vedevano più, il marito tornava solo nel fine settimana e la moglie in quei giorni doveva lavorare di più.  A Giuseppe mancava il suo vero lavoro quello che faceva per passione. E così hanno preso l’importante decisione di aprire una pasticceria tutta loro. Partendo letteralmente da zero i due coniugi hanno aperto un piccolissimo laboratorio il 23 dicembre del 2004 in piazza De Gaspari, location a cui erano legati sentimentalmente perché era il quartiere dei loro primi anni di matrimonio e dove avevano provato l’emozione di diventare genitori. La scelta del luogo nel tempo si è rivelata vincente anche grazie al mercato del giovedì. Già il primo giorno di apertura è stato un successo inatteso.

Giuseppe e Giuseppina non hanno smesso di frequentare corsi di formazione, a volte in coppia e altre individualmente per offrire ai propri clienti il meglio della pasticceria.

Dopo dieci anni la pasticceria ha raddoppiato i suoi spazi e ora ha in programma un importante progetto di sviluppo per il futuro.   

 

 

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