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Anche gli scout sansalvesi al raduno con Papa Francesco

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Baloo (il grande capo scout ossia don Raimondo Artese) e tutti gli scout (dagli 8 anni in su) di San Salvo si sono radunati, in perfetta uniforme, alle ore 2.30 di sabato mattina in piazza Aldo Moro per partecipare insieme agli altri cento mila all’incontro con papa Francesco Bergoglio a Roma. Nonostante l’ora in tutti c’era la gioia di incontrare un uomo (capo della chiesa cattolica nonché personaggio pubblico di fama mondiale) la cui straordinarietà è la sua estrema semplicità.

Don Raimondo ci ha sintetizzato i passaggi del discorso del papa che più l’hanno colpito.

«Vi dirò una cosa ma non vantatevi: voi siete una parte preziosa della Chiesa in Italia. Grazie! Forse i più piccoli tra voi non se ne rendono bene conto, ma i più grandi spero di sì! In particolare, voi offrite un contributo importante alle famiglie per la loro missione educativa verso i fanciulli, i ragazzi e i giovani. I genitori ve li affidano perché sono convinti della bontà e saggezza del metodo scout, basato sui grandi valori umani, sul contatto con la natura, sulla religiosità e la fede in Dio; un metodo che educa alla libertà nella responsabilità. Questa fiducia delle famiglie non va delusa! E anche quella della Chiesa: vi auguro di sentirvi sempre parte della grande Comunità cristiana.

Quando una volta qualcuno chiese al vostro fondatore, Lord Baden Powell, “che cosa c’entra la religione [con lo scoutismo]?”, egli rispose che «la religione non ha bisogno di “entrarci”, perché è già dentro! Non c’è un lato religioso del Movimento scout e un lato non… L’insieme di esso è basato sulla religione, cioè sulla presa di coscienza di Dio e sul suo Servizio»
Nel panorama delle associazioni scout a livello mondiale, l’AGESCI è tra quelle che investono di più nel campo della spiritualità e dell’educazione alla fede. Ma c’è ancora tanto da lavorare, perché tutte le comunità-capi ne comprendano l’importanza e ne traggano le conseguenze.

So che fate dei momenti formativi per i capi sull’accostamento alla Bibbia, anche con metodi nuovi, mettendo al centro la narrazione della vita vissuta a confronto con il Messaggio del Vangelo. Mi congratulo con voi per queste buone iniziative, e mi auguro che non si tratti di momenti sporadici, ma che si inseriscano in un progetto di formazione continua e capillare, che penetri fino in fondo nel tessuto associativo, rendendolo permeabile al Vangelo e facilitando il cambiamento di vita. C’è una cosa che mi sta particolarmente a cuore per quanto riguarda le associazioni cattoliche, e vorrei parlarne anche a voi.

Associazioni come la vostra sono una ricchezza della Chiesa che lo Spirito Santo suscita per evangelizzare tutti gli ambienti e settori. Sono certo che l’AGESCI può apportare nella Chiesa un nuovo fervore evangelizzatore e una nuova capacità di dialogo con la società.

Mi raccomando: capacità di dialogo! Fare ponti, fare ponti in questa società dove c’è l’abitudine di fare muri. Voi fate ponti, per favore! E col dialogo, fate ponti. Ma questo può avvenire solo a una condizione: che i singoli gruppi non perdano il contatto con la parrocchia del luogo.
Siete chiamati a trovare il modo di integrarvi nella pastorale della Chiesa particolare, stabilendo rapporti di stima e collaborazione ad ogni livello, con i vostri vescovi, con i parroci e gli altri sacerdoti, con gli educatori e i membri delle altre associazioni ecclesiali presenti in parrocchia e nello stesso territorio... “

Intorno alle ore 9.20 l’autobus ha fatto capolinea in piazza Aldo Moro per ricondurre gli scout sansalvesi a casa. Nei loro occhi si poteva leggere la gioia e la soddisfazione della partecipazione ad un evento che resterà impresso nelle loro vite. 
Alla fatidica domanda: “cosa ti ha colpito di più in quest’incontro”, Don Raimondo e i capi scout hanno risposto: in piazza San Pietro ci siamo davvero sentiti componenti di una grande famiglia: mamme, papà e figli.  Era commovente vedere tutti quei giovani che gremivano piazza San Pietro. Questi giovani ci danno la forza e il desiderio per poter essere “segno” nel mondo di oggi. Papa Francesco è un autentico testimone di Cristo».

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