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Isernia, la provincia del tartufo...no, dei barattoli. Spettacolo indecente sulla fondovalle Trigno

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ISERNIA, la provincia del tartufo, no dei barattoli e della sporcizia. Dovrebbero essere aggiornati così i tabelloni che pubblicizzano il territorio pentro come una zona ricca di tartufi, sintomo di un'elevata qualità ambientale. A chi entra in Molise dall'Abruzzo, percorrendo la fondovalle SS 650 del Trigno, il senso della provocazione iniziale è subito chiaro. Nei pressi dello svincolo per Salcito sull'importante arteria, sono ammassati, da mesi ormai, centinaia di barattoli, i resti di un carico di pelati trasportato da un tir che uscì di strada proprio su quel tratto di strada. A distanza di tempo da quel terribile incidente, nel quale perse la vita l'autotrasportatore alla guida del pesante mezzo, questa testata si occupò del problema dei barattoli maleodoranti ammassati ai bordi della carreggiata, in una piazzola di sosta. Dopo mesi e mesi la stampa è costretta a tornare sull'argomento perché nulla è cambiato, lo scempio è quello di allora, come l'affronto alla memoria dello sventurato autotrasportatore. Al degrado, che macchia l'immagine di un'intera provincia che vuole invece puntare sul turismo e l'ambiente, si aggiunge ora il pericolo incendi, perché oltre ai barattoli, l'area è disseminata di involucri di plastica, materiale facilmente infiammabile. Della questione però, del degrado, dell'inquinamento, dei possibili pericoli per il divampare di roghi, nessuno, tra le istituzioni, sembra essere interessato. I comuni di Trivento e Salcito, proprio in quell'area, hanno installato due pannelli pubblicitari. L'immagine dei due centri molisani campeggia proprio dietro il cumulo di immondizia e barattoli. Davvero una bella immagine propagandistica, complimenti. La Provincia, quella del tartufo, ora dei barattoli, non ha mai mostrato interesse per la vicenda, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte della stampa. La Regione evidentemente è impegnata in cose più importanti della tutela ambientale, del decoro, e della prevenzione incendi, come ad esempio le delicate sostituzioni degli assessori in giunta. Infine l'Anas, l'ente che ha in gestione l'intera arteria stradale; nulla anche da questa sede. In passato, investita della questione, la dirigenza del comparto Anas del Molise, si affrettò a precisare che la rimozione di quel materiale era di pertinenza della ditta proprietaria del carico che viaggiava sul tir. Risposta pilatesca, se si vuole, ma ineccepibile. Probabilmente la stessa ditta dovrebbe rispondere anche in caso di danneggiamento, cioè se quel carico abbandonato arrecasse danno a persone o autovetture in transito. Qualcuno potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di scagliare il proprio mezzo sui barattoli per farsi poi pagare i danni. Mentre si aspetta che la ditta in questione, dunque, spedisca un mezzo e del personale, affrontando dei costi, a rimuovere il carico di barattoli e plastica, le varie istituzioni molisane perseverano nell'indifferenza. Non è affar loro. L'inquinamento, il degrado ambientale, il danneggiamento dell'immagine di un intero territorio, tutto ciò non è affar loro. http://francescobottone.splinder.com/
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