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Lisbona, giorno 3

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Il cuore, organo vitale per la sopravvivenza, quello da cui passa tutto il nostro essere…  tutto ciò che stiamo provando, vivendo, ascoltando ,passa per il cuore.. ed è bello farsi prendere dal momento, dalle emozioni immediate , ed è facile in questi giorni farsi coinvolgere dalla gioia che ci circonda, dalle voci, i canti, i suoni che rimbombano nelle nostre orecchie e nel nostro cuore. 

Siamo in una grande festa, in cui ognuno di noi è protagonista, in cui ognuno di noi la vive in maniera diversa, la vive da protagonista! 

Don Michele Falabretti ci ha ricordato di come è possibile sentirsi un piccolo puntino nel buio e di come ci si può sentire ad esserlo, dispersi in un grande immenso buio. 

Abbiamo bisogno di segni, sguardi di amore che ci guardano dentro, in grado di comprendere tutto ciò che nascondiamo è che portiamo con noi.

 Imparare a guardare l’altro con gli occhi del cuore. 

Il Vescovo Gervasoni ci ha accompagnato sui passi della Genesi soffermandosi su tre principi attuali alla nostra quotidianità: La cultura dello scarto, di come faccia parte dei processi naturali della vita e di come il nostro essere debba fare i conti su ciò produciamo anche non volendo; le relazioni con l’altro, in cui delle volte l’inganno, la gelosia ci annebbiano la vista non riuscendo a vedere ciò che l’altro realmente vive interiormente, solo così riusciremo ad instaurare una relazione più grande mettendo Dio al centro di essa; e infine la costruzione di un bene comune tra tutti, in cui la vera radice dell’uomo diventa qualcosa che rigenera il cuore nel concreto. 
 

Poi l’incontro con Papa Francesco, che in cui ci ha ricordato, ancora una volta, che la nostra Chiesa , la nostra fede è per tutti e di tutti, nessuno escluso. 

La bellezza di un uomo, un grande papà vestito di bianco, che con sguardo amorevole ricorda alla sua gioventù di non fermarsi davanti alle avversità, alle fatiche della vita, ma di perseverare, di non dimenticare mai nessuno, di non abbandonare o lasciare indietro nessuno. 
 

La Gmg è questo… camminare insieme, fianco a fianco, imparando la cura verso l’altro, la convivenza, il dialogo, la conoscenza di un Dio che si fa uomo e che vive in mezzo a noi, che fa festa con noi, che prega con noi e che si fa fratello per il prossimo; 
Viviamo con tenerezza questi giorni, testimoniando quanto sia bello far parte di una grande realtà, una grande famiglia che , tra mille differenze, guarda lo stesso cielo, con il gli stessi occhi dell’amore. 
Perché in fondo, la vera felicità è questo!

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