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Tra cassa integrazione e possibilità di nuovi investimenti produttivi

Il comparto lavoro 'sotto la lente': alla Denso situazione in divenire

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Il settore industriale del Vastese attraversa un momento di grande sofferenza. Qualche imprenditore sta pensando di seguire l'esempio della Golden Lady e andare via. Non la Denso. Il colosso industriale giapponese ricorre a soluzioni tampone per salvare l'occupazione dei 790 dipendenti. In arrivo per alcuni reparti due settimane di cassa integrazione a marzo e aprile, ma anche investimenti. Il colosso metalmeccanico specializzato negli alternatori, sta pensando seriamente di tornare a produrre i motorini d'avviamento, prodotto cardine dal 1970 a dieci anni fa. Venerdì l'industria giapponese è stata visitata dal vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione e dal presidente della Commissione Attività Produttive Nicola Argirò. Al centro della visita i possibili nuovi investimenti. L'esponente regionale non ha rilasciato dichiarazioni in proposito ma ha comunque espresso un giudizio assolutamente positivo sull'attività produttiva sansalvese. La crisi non allenta la morsa. Le vendite del settore auto sono al palo. La Denso allarga il ventaglio di clienti, ricorre a nuovi prodotti e cerca di diversificare la produzione. L'anno finanziario si chiude tuttavia con un pacchetto di cassa integrazione. Alcuni reparti si fermeranno solo due giorni, ma per altri è prevista la sosta di due settimane. Contestulamente alla cassa integrazione a fine mese è previsto l'inventario dell'anno fiscale. Molti lavoratori dovranno occuparsi di questa incombenza ed eviteranno gli ammortizzatori sociali. Ad aprile, però, non sarà così. Salvo un'inattesa inversione di rotta dei mercati, saranno decine i lavoratori costretti al riposo forzato. «L'andamento altalenante del mercato non consente di fare previsioni a lungo termine», sostiene Primiano Biscotti, segretario provinciale della Cisl. «Davanti a una evidente e perdurante crisi di mercato, la decisione di rallentare la produzione è inevitabile». I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno programmato con l'azienda verifiche periodiche, ma non nascondono di essere sempre più preoccupati. La frenata delle grandi industrie si ripercuote inevitabilmente sull'indotto. Ormai è codice rosso. Il bollettino economico denuncia una grave sofferenza dell'industria. «Si rischia lo stato comatoso, servono incentivi», insistono i sindacati. La Denso risponde alla crisi con nuovi investimenti. L'azienda sta valutando anche la proposta fatta dai sindacati: il ritorno ai motorini d'avviamento. Fino a dieci anni fa ogni giorno nella fabbrica di Piana Sant'Angelo venivano realizzati 12mila pezzi al giorno. Il ritorno a uno dei prodotti storici di Magneti Marelli e Denso potrebbe ridare vitalità al sito produttivo. Anche la Pilkington, multinazionale del vetro, ha in programma un pacchetto di cassa integrazione. Entro le prossime tre settimane si definirà pure la situazione della Flovetro, l'azienda gestita da Pilkington e Saint Gobain, con la soluzione del rebus delle quote societarie che l'azienda francese vorrebbe dismettere.
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