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Valori fuori norma nelle acque del Trigno, vertice in Prefettura a Chieti

Dopo l'emergenza di fine febbraio nelle fabbriche della zona di Piana Sant'Angelo

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Il paziente è guarito, ma è necessario evitare nuovi malanni. Il prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, ha convocato una conferenza di servizi sul caso Trigno. Al summit, in programma domani, mercoledì 14 marzo, saranno presenti Regione, Provincia, Protezione civile, Coniv, Arta, Comuni di Vasto e San Salvo, Asl, Ato, Sasi e i rapresentanti della forze dell'ordine. L'obiettivo è duplice: fare chiarezza sulla sospetta contaminazione del fiume ed evitare che possa accadere ancora. L'emergenza scoppiata a fine febbraio è cessata. Le analisi eseguite durante la settimana hanno confermato che non esistono più tracce di arsenico nel flusso idrico che dal Trigno raggiunge la vallata di Piana Sant'Angelo. I valori dell'acqua del fiume, nonostante l'acquazzone di venerdì, sono nella norma. Resta alto il livello di guardia, ma anche la preoccupazione dei residenti. La polizia provinciale, sollecitata dalla prefettura, sta indagando per risalire alle cause dell'inquinamento e contemporaneamente vigila per prevenire nuove azioni scellerate. Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, ha invitato tutti i residenti e quanti hanno a cuore la salubrità della loro terra a segnalare immediatamente alle forze dell'ordine comportamenti scorretti o anche solo sospetti. Per poter meglio coordinare e rendere più efficaci gli interventi di controllo e prevenzione e assicurare il soddisfacimento delle esigenze di chi utilizza la preziosa risorsa idrica, il prefetto De Marinis ha ritenuto necessario convocare un tavolo di lavoro. Rassicurando così migliaia di lavoratori delle industrie di Piana Sant'Angelo e altrettanti utenti spalmati nel comprensorio. Il Coniv, l'ente che gestisce i depuratori nella zona industriale e che si è accorto per primo della presenza di tracce di arsenico nel fiume evitando ai cittadini di utilizzare l'acqua contaminata, continua ad eseguire due controlli al giorno sull'acqua che arriva all'impianto. Il tavolo convocato dalla Prefettura ha l'obiettivo di allargare la rete di vigilanza. L'arsenico è una sostanza chimica velenosa. E' necessario impedire che chi ha provocato l'inquinamento del fiume possa ripetere il gesto scellerato. La Guardia di Finanza, che è stata incaricata dalla Procura di indagare sull'accaduto, è decisa a dare un nome e un volto a chi il 28 febbraio ha gettato nell'acqua una miscerla di arsenico e nichel. Gli investigatori hanno le bocche cucite ma pare stiano valutando alcune possibilità. L'indagine è in corso su un raggio di 80 chilometri: dalla sorgente del Trigno a Vastogirardi (Isernia) a Lentella, il territorio comunale in cui il Coniv ha intercettato l'acqua inquinata.
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