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L'appello di Forte: «Basta porcellum», Vietti spinge i giovani

Ieri la presentazione del libro dell'arcivescovo nel tribunale di Vasto

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«La verità vi farà liberi». Su queste parole del Vangelo si fonda il libro di Monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, «Perché il Vangelo può salvare l’Italia». L’ultima fatica letteraria di Mons. Forte è stato presentata ieri nell’aula magna del tribunale di  Vasto, insieme al vicepresidente del Csm, Michele Vietti e al presidente dei giuristi cattolici, Francesco D’Agostino moderati dal giornalista ex-Rai Gianni Riotta. Il libro, come per stessa ammissione dell’autore, racchiude in sé un forte connubio tra fede e politica: «È un libro nato in modo occasionale, dai miei editoriali sul Sole 24 ore, dall’immersione totale fra la mia gente e dalla riflessione del mio vissuto». E sono tanti gli spunti che Forte e Vietti regalano alla folta platea in questa direzione. «È un invito caloroso ai giovani a tornare alla politica, quella alta, e purtroppo lontana da quella dei nostri giorni», confessa il vicepresidente del Csm. La politica pervade l’opera di Bruno Forte e lui stesso non si tira indietro: «Siamo italiani e siamo tutti un po’ segnati dalla cultura di Pinocchio. Seguiamo quello che dice il Grillo parlante. Dice cose vere, ma non sono quelle ad aiutare Pinocchio. Io mi rivedo più in Geppetto e nella figura della fata». E individua nella lontananza fra elettori ed eletti una delle barriere da abbattere «Mancano oggi persone come Remo Gaspari che conosceva i problemi dell’Abruzzo, perché erano i problemi della sua gente. Per ritrovare questa vicinanza c’è bisogno di una nuova legge elettorale che sostituisca il cosiddetto porcellum». La prossimità fra istituzioni e cittadini assume carattere locale nel luogo della presentazione del libro: il tribunale di Vasto, infatti, è da tempo a rischio soppressione. Anche per questo motivo ieri erano presenti i sindaci del territorio. C’è timore per una scelta che isolerebbe questa parte della provincia di Chieti. Michele Vietti ha cercato in qualche modo di rassicurare i presenti: «Mi sono state espresse delle preoccupazioni sulla chiusura del tribunale. Esso non è a rischio. La decisione su eventuali accorpamenti, con un emendamento alla legge delega, è stata posticipata di tre anni». Una dichiarazione che fa tirare un sospiro di sollievo agli operatori della giustizia vastese, ma che, per alcuni, ritarda di tre anni le incertezze odierne.

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