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Differenziata: sindaci andate a lezione da Venosini

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Raccolta differenziata, Celenza sul Trigno giganteggia, prima in assoluto in tutto il Vastese.
La Provincia ha reso noti, ma senza troppo clamore, i dati relativi alle percentuali di differenziata raggiunte dai diversi Comuni nell’anno 2011.
Il Vastese si conferma ancora inadeguato e inadempiente rispetto agli obblighi imposti dalla legge. Le normative vigenti obbligano infatti i Comuni a raggiungere una soglia minima di raccolta differenziata, fissata al 50 per cento. Altrimenti scattano le sanzioni, e a pagare sono sempre i cittadini.
Inutile dire che quasi tutti i centri del Vastese sono ben distanti da quella meta.
Unica realtà virtuosa è appunto Celenza sul Trigno che si attesta su un ineguagliato 64,1 per cento di raccolta differenziata.
Bene anche San Salvo, con un lusinghiero 58,8 per cento, al secondo posto del podio.
Terzo il Comune di Lentella, con un 58,6  per cento che fa onore al sindaco Moro, ma lo obbliga a fare di più e meglio.
Un gradino più giù il piccolo centro di Fraine, nell’Alto Vastese, appena sufficiente, con il 50,7 per cento.  Tutti gli altri Comuni di zona sono invece sonoramente bocciati, con alcuni casi limite che dovrebbero far arrossire di vergogna i rispettivi sindaci.
Vediamo in dettaglio. Carunchio, Torrebruna, Montazzoli, Castiglione Messer Marino e Carpineto Sinello sono di poco al di sotto della soglia minima, con un 46,8 per cento per tutti. Già il fatto che la percentuale sia identita per i cinque comuni insinua però qualche sospetto.
A scendere, e la percentuale crolla dimezzandosi, si trova Vasto, la città turistica amministrata da Lapenna, con un inaccettabile 21 per cento.
San Giovanni Lipioni, centro piccolissimo, non riesce a fare meglio di un misero 14,9 per cento. Poco sotto Schiavi di Abruzzo, feudo elettorale del sindaco a vita Luciano Piluso, impantanato al 14,1 per cento. Gissi riesce a fare anche di peggio, con un 12,1 per cento, come Palmoli al 12 tondo tondo. Casalbordino raggiunge appena l’11,5 per cento, Tufillo l’11,1 e Cupello, che pure propaganda una politica attenta all’ambiente, si ferma al 10,7 per cento, con buona pace per il sindaco Pollutri e per la sua idea di “polo ecologico”. Scendendo ancora nella classifica della vergogna si trova Scerni, con 7,3 per cento, Castelguidone crollato al 5,8 per cento rispetto ad un accettabile 29,2 per cento dell’anno precedente. Ancora più giù, nei bassifondi della classifica, Fresagrandinaria, amministrata a memoria d’uomo dal socialista Di Stefano, con un ridicolo 5,3 per cento; Dogliola, altro feudo del centrosinistra, con un insignificante 3,4 per cento e, fanalino di coda, Roccaspinalveti, al 2 per cento secco, incommentabile.
Percentuali ridicole, soprattutto nei Comuni amministrati da decenni dagli stessi personaggi, espressione di una vecchia e logora politica con scarsa sensibilità ambientale ed ecologica.
Brilla di luce propria, in tutto il Vastese, solo Celenza sul Trigno, guidata da un gruppo di giovani amministratori, neofiti della politica, appena rieletti. Il giovane sindaco Andrea Venosini e i suoi ragazzi stanno dimostrando alle vecchie volpi di zona come si può fare bene senza essere organici ai partiti, basta volerlo.
Un consiglio ai vari sindaci inadempienti: andate a lezione da Venosini, a Celenza, vi spiegherà lui come far funzionare la raccolta differenziata.
 

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