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Risorse a secco, si aggrava l'emergenza idrica a Vasto: tra nuovi razionamenti e provvedimenti da adottare

Due giorni di vertici in Prefettura a Chieti: la situazione resta a dir poco complicata

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Acqua: adesso è davvero emergenza. Non sembra aver dato i risultati sperati la seconda riunione in Prefettura svoltasi nella mattinata di ieri cui hanno preso parte, tra gli altri, i sindaci di Vasto e San Salvo, Luciano Lapenna e Tiziana Magnacca, i rappresentanti di Coasiv e Consorzio di Bonifica e della segreteria dell’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo.


Il quadro dei giorni scorsi sembra essersi ulteriormente aggravato: l’acqua a disposizione è insufficiente, la Sasi non riesce a far fronte alle richieste, le scorte sono esaurite, le sorgenti in quota hanno una portata ridottissima mentre dal fiume Trigno la Coniv, la società che gestisce l’approvvigionamento idrico per conto del Coasiv, è riuscita a recuperare appena ulteriori 20 litri al secondo.

Ad aggravare la situazione l’impossibilità di contare sulla diga di Chiauci, le cui procedure di collaudo ed invaso vanno avanti, mentre le Regioni Abruzzo e Molise non hanno autorizzato l’utilizzo di acqua riciclata dal depuratore Coniv, oggi usata per uso industriale e diretta alla Pilkington, che avrebbe assicurato ulteriori 70 litri al secondo. Se non pioverà nelle prossime ore si prevede un’ulteriore razionamento dell’acqua a tutto danno dei cittadini e degli operatori turistici ma con ovvi riflessi anche sulle industrie che hanno ripreso le produzioni.

A questo punto, al sindaco di Vasto rimane una sola strada da percorrere quella dell’ordinanza che imponga alla Coniv di dirottare l’acqua ad uso potabile nelle condotte della città. In caso contrario, i rubinetti, a Vasto e San Salvo, rischiano di restare inesorabilmente all’asciutto e non solo lungo la fascia costiera ma anche in ampie zone del centro abitato.

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