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Gestione della crisi alla Pilkington: 'Evitare i licenziamenti era l'obiettivo prioritario'

Rucci (Filctem-Cgil) replica ai Cobas: 'Criticare è semplice, ma non risolve i problemi'

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I rappresentanti sindacali della Cgil non ci stanno all'attacco frontale da parte dei Cobas in un duro comunicato distribuito ieri mattina davanti ai cancelli della Pilkington. Pesanti le accuse nei confronti delle altre sigle sindacali che nei mesi passati hanno firmato gli accordi con l'azienda che prevedono, fra le altre cose, il passaggio ai contratti di solidarietà. Tra queste la mancanza di forme di protesta: «Tutto ciò è accaduto senza che nessuna sigla sindacale abbia dichiarato una sola ora di sciopero».

 

È visibilmente amareggiato Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Filctem-Cgil: «Torno da una settimana che mi ha segnato per tutta la vita, passata insieme ai dipendenti della Sixty che stanno perdendo il lavoro. È avvilente dover rispondere a chi, come i Cobas, dice "No!" a tutto, criticando senza far proposte e lanciando attacchi gratuiti. Sul loro volantino, di proposte neanche l'ombra. Ai loro delegati vorrei ricordare che rappresentiamo le stesse sigle sindacali che hanno dato una nuova speranza a centinaia di lavoratori della Golden Lady e che portano avanti innumerevoli vertenze su situazioni critiche nel territorio. Sulla Pilkington abbiamo dovuto far scelte difficili che, però, hanno permesso di salvaguardare i posti di lavoro».

Lo stesso concetto è precisato poi in un comunicato stampa diffuso in serata: «L’accordo sulla “Competitività” siglato a dicembre fotografava quella situazione ed è risultato fondamentale non solo per stabilizzare diverse decine di lavoratori ma anche per favorire l’acquisizione di Flovetro; Certo con molti sacrifici e con la consapevolezza che se l’operazione saltava (Flovetro), di riflesso gli esuberi che ne scaturivano in Pilkington sarebbero stati almeno di 1/3 dell’attuale organico. Qualcuno ha avanzato proposte alternative?

Successivamente qualcuno dimentica alcuni particolari:
• Il mercato dell’auto è precipitato;
• Al Forum Europeo della Pilkington, formalmente ci è stato comunicato l’entità enorme del debito del Gruppo;
• La concorrenza interna al Gruppo continua a essere un problema enorme (Polonia);
• A Giugno, non verbalmente o “dando i numeri” come viene erroneamente raccontato, ma attraverso l’apertura formale della procedura di Mobilità, ci vennero comunicati i 625 esuberi».

Viene difesa soprattutto la strada intrapresa dei contratti di solidarietà: «Essere riusciti ad evitare anche un solo licenziamento, riuscendo a far attuare i contratti di solidarietà, per noi è stato un ottimo risultato; aver “congelato “ per un anno il parametro del premio di partecipazione e salvaguardando quello sulla presenza (entro dicembre partirà il confronto per il rinnovo) è stata una logica conseguenza della crisi che attraverso questo stabilimento. Assumersi delle responsabilità, enormi e pesanti, a fronte di quanto sta avvenendo in questi mesi non è semplice; così come non sarà semplice affrontare il tema occupazionale avviato con  BRAVO in questi giorni.

Sui 625 esuberi, anche nelle assemblee svolte, non abbiamo ascoltato la proposta dei Cobas; in assenza di proposte, il rischio è quello di avvallare le scelte aziendali e cioè quella di licenziare i lavoratori».

 

Mentre vengono annunciate nuove delicate trattive, la Cgil, quindi, respinge al mittente l'invito dei Cobas a «iniziare a reagire energicamente», soluzione definita improduttiva su tutti i fronti.

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