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Fanno gli ambientalisti, ma con le nostre montagne

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No petrolio in mare, sì alle energie rinnovabili. I sindaci delle città litoranee in trincea per difendere il proprio mare, l’Adriatico. Bene. Niente petrolio, perché inquina, sì alle rinnovabili, ma... perché c’è sempre un ma.
Tempo fa le pagine dei quotidiani locali sono state riempite dalle dichiarazioni sdegnate dei sindaci “marini” contro il progetto di eolico in mare. L’eolico è energia pulita, rinnovabile. Dunque perché i sindaci di Vasto, San Salvo, Termoli e gli altri colleghi della costa adriatica, insieme agli ambientalisti ad oltranza, dissero «no» all’eolico offshore? Mistero.
Nel marzo del 2007, non un secolo fa, all’unanimità il Consiglio comunale di Vasto espresse un perentorio «no» all’installazione dell’impianto eolico offshore al largo della costa molisana. Il progetto era della Effeventi di Milano e prevedeva la realizzazione di un impianto al largo, con la posa in mare di una cinquantina di turbine per la produzione di energia eolica. Dalla costa non si sarebbero nemmeno viste. Il Consiglio di Vasto disse «no» all’eolico in mare e nel 2007, se la memoria non inganna, era sindaco tale Luciano Lapenna, proprio come oggi. Domanda: l’eolico, in mare o sulla terra ferma, non è energia pulita? Non si tratta di energia rinnovabile? Riassumendo: i sindaci costieri sono contro il petrolio in Adriatico oggi, e a favore delle rinnovabili, però nel 2007 dissero «no», annunciando battaglia in tutte le sedi, all’eolico offshore. Una posizione un tantino incoerente. O forse i sindaci della costa sono favorevoli alle rinnovabili solo quando le wind-farm sorgono lontano dal proprio orticello, ad esempio sui monti dell’Alto Vastese? Pare proprio che gli amministratori della costa siano stati colpiti dall’effetto Nimby. L’acronimo inglese sta per Not In My Back Yard, tradotto “Non nel mio cortile”. L’atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere (centrali eoliche ad esempio, ndr) ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull’ambiente o sul turismo, magari. Perché a Vasto e San Salvo non ci sono pali eolici? Non c’è vento? E perché i monti dell’Alto Vastese sono stati stuprati da centinaia di torri eoliche? Quindi: no petrolio, sì rinnovabili, sì eolico, ma... e torniamo al ma iniziale, lontano dalla costa, solo sui monti, dove i pochi residenti non hanno un peso elettorale tale da poter imporre scelte ai politici.
Comoda la scelta dei sindaci della costa: fanno gli ambientalisti, ma con le nostre montagne.

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