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Crisi occupazionale e nuovo sollecito di un tavolo di confronto a più voci: 'Il quadro sta peggiorando'

La richiesta di Ivo Menna e l'analisi di una realtà sul territorio sempre più preoccupante

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“Siamo in piena recessione economica ma a Vasto si tarda ad aprire il dibattito sulla crisi occupazionale”: potrebbe essere sintetizzato in questi termini l’articolato intervento di Ivo Menna che è tornato a sollecitare l’apertura di un confronto sull’emergenza occupazionale e la crisi industriale che ha investito anche il Vastese.

Riprendendo una richiesta avanzata da Sinistra Ecologia e Libertà nel maggio scorso, il rappresentante della lista La Nuova Terra torna a sollecitare il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, a convocare immediatamente un tavolo di confronto per il Lavoro e per la crisi. Un incontro che, lo ha annunciato lo stesso Lapenna, si terrà entro fine anno.

“Secondo dati Istat, il numero dei posti di lavoro persi in Italia nel 2011 sono stati 640 mila, nel solo mese di agosto di questo anno se ne sono persi altri 92 mila; nel 2011 i disoccupati sono 2 milioni e 800 mila – ricorda Menna - Un giovane su tre sotto i trenta anni non lavora”. Un quadro drammatico che si concretizza anche nel Vastese: “Le grida di allarme che ci arrivano da Pilkington e Denso sono molto seri – riprende l'esponente de La Nuova Terra - Diverse fabbriche hanno chiuso i battenti, altre sono in procinto di chiudere. Commercio e turismo accusano gravi perdite, nessuno spiraglio per nuove occupazioni. Non si vedono azioni, iniziative private o del Governo, nazionale o regionale, che riescano ad attivare un piano o ad avviare un programma di investimenti in nuovi settori industriali come quello delle energie, del risanamento del territorio, per la riqualificazione edilizia dell’esistente. Indispensabile, dunque, aprire un dibattito in città e tra le forze politiche e sociali, i movimenti, sulla campagna referendaria per il lavoro e la democrazia”.

Per Ivo Menna è preoccupante anche lo scenario che si delinea nell’area industriale di Punta Penna dove non saranno certamente insediamenti come la prevista centrale a biomasse della Histonia Energy o l’insediamento di un cementificio a risolvere i problemi occupazionali: “Unica certezza è che queste probabili realizzazioni non porteranno alcun beneficio al territorio – sottolinea Menna - ma problemi all’ambiente e al turismo”. Proprio Menna, nei mesi scorsi aveva lanciato un invito al presidente di AssoVasto, Gabriele Tumini, e al presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, perché si promuovesse un incontro coinvolgendo aziende, sindaci del comprensorio, consiglieri regionali, presidente della Provincia, assessore regionale all’Industria, commissario Coasiv, presidente della Regione, organizzazioni sindacali, arcivescovo Bruno Forte, per discutere l’ipotesi di investire risorse su innovazione, formazione, studio e ricerca: “E’ ora che le forze politiche e sociali – conclude Menna – si esprimano sui possibili rimedi e sugli interventi”.

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