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Sul rifacimento di piazza San Vitale

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Per piazza San Vitale, cuore di San Salvo, da circa quattro anni abbiamo espresso, in termini di critiche, suggerimenti, proposte tutto quanto era umanamente possibile. In più abbiamo messo in campo una iniziativa unitaria con la Casa delle Libertà (''Vivi la piazza''), abbiamo discusso con la gente, contribuito a raccogliere 120 firme di imprenditori e residenti del centro storico che intendevano dialogare con l'Amministrazione comunale; ma alla fine Sindaco e Assessori hanno voluto fare di testa propria, con i risultati che ora si cominciano a vedere. Dopo tanto disagio e rabbia, forse alcuni residenti e imprenditori dell'area di piazza San Vitale (con tutti i danni subiti) auspicano adesso soltanto la fine dell'incubo degli interminabili lavori. Tuttavia la nostra delusione è totale, perché dopo due diversi successivi progetti, tre anni di cantierizzazione della piazza e miliardi di lire di spesa, oltre al positivo prolungamento della Mostra Archeologica, da noi auspicata e richiesta, non c'è nulla dell'opera realizzata che possa dirsi veramente soddisfacente. Infatti: 1) si è imposta la bruttissima, inutile e ingombrante fontana nella zona centrale; 2) si sono creati tre orribili e pericolosi gradini nella parte ovest (che avendo una pedata molto stretta costituiscono un pericolo in occasione di feste e manifestazioni); 3) le aree archeologiche, dopo un incredibile spreco di cemento (specie davanti ai Vigili Urbani) sono rimaste ''a vista'', pregiudicando altri importanti spazi della piazza; 4) sono scomparsi i miniparcheggi senza che si siano indicate con chiarezza le aree di sosta alternative per residenti, commercianti, professionisti e utenti della chiesa di San Giuseppe. Quanto alla ripavimentazione, alla mancanza di un disegno organico (ci sono solo dei quadratoni che si ripetono) si unisce l'assenza di canaletti per lo scolo delle acque piovane; e, da come si sta vedendo, si procede all'innalzamento del livello della piazza senza creare contropendenze sugli edifici perimetrali. Il caso della chiesa di San Giuseppe è esemplare: qui si è rialzato il pavimento fino a far scomparire quasi il gradino del protiro, imbruttendo esteticamente il portale e la facciata e creando le premesse perché in caso di alluvione l'acqua arrivi fin dentro la chiesa! Contemporaneamente nulla si è fatto per restaurare e riqualificare il contesto architettonico (poiché la qualità della piazza è data soprattutto dalle prospettive degli edifici che vi insistono), dove anzi il degrado regna ormai sovrano. Oltre a quelle già abbattute o in previsione di abbattimento da parte del cosiddetto ''Piano di Recupero Centro Storico'', quasi tutte le poche abitazioni antiche ancora in piedi (databili tra Cinquecento e Ottocento) appaiono lesionate e rischiano di andare giù depauperando ulteriormente il patrimonio storico architettonico cittadino. Ricordiamo ancora, che la cattiva tenuta dei cantieri nei primi due anni di lavori ha permesso alle acque piovane di infiltrarsi sotto le case, allagando alcuni scantinati e provocando lesioni e cedimenti al muraglione di via Fontana Vecchia, da poco rifatto, con il rischio di uno scivolamento in basso anche della schiera di case che vi si affaccia. Se tutto questo è stato fatto per ''valorizzare il centro storico'', cos'altro dobbiamo aspettarci da chi ''governa'' la nostra città? E potrà mai il centro storico cittadino avere così la possibilità di uscire dalla crisi che l'attanaglia? Alla luce di quanto sta avvenendo non solo in piazza San Vitale a San Salvo ma per le maggiori opere pubbliche cittadine (parcheggio di via Montegrappa, piazza M. D'Azeglio, Villa comunale, Porticciolo turistico ecc.), non ci resta ormai che rimetterci nelle mani della Provvidenza oppure esclamare ­ come fa Tonino Guerra nella sua pubblicità: ''L'ottimismo è il profumo della vita !!!''. Impegno per San Salvo
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