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Nubi all'orizzonte della Rsa 'San Vitale': sindacati contestati e appello a rappresentanti istituzionali e politici

La denuncia: 'Struttura destinata ad un lento e drammatico declino'

redazione
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Nubi nere all’orizzonte della residenza sanitaria assistita per anziani ‘San Vitale’ di San Salvo, del gruppo ‘Sangro Gestioni’, a sua volta ricompreso nella ‘Eukedos spa’ di Gattatico (Reggio Emilia).

 

Parla di struttura destinata ad un “lento e drammatico declino” Gabriele Cerulli, uno degli operatori geriatrici che prestano la propria attività nella sede della Marina sansalvese, nell’edificio che un tempo ospitava lo storico Hotel Cristallo. Cerulli si appella in modo accorato in modo particolare ai rappresentanti istituzionali e politici del territorio, nessuno escluso, dai sindaci di Vasto e San Salvo ai consiglieri regionali, dai rappresentanti provinciali a quelli dei due principali Comuni dell’area Vastese. “Vi invito celermente a prendere in considerazione – scrive a loro diretto - il salvataggio di questa realtà che dà lustro all’intero territorio da oltre 11 anni in materia di sociale, ma ormai avviata ad un lento e drammatico declino. Oltre ai 13 imminenti licenziamenti nel settore amministrativo in tutto il gruppo, di cui 2 le figure individuate al ‘San Vitale’ compreso un operatore (?!), una lunga serie di azioni improprie e illegittime ci vengono perpetrate senza che Cgil, Cisl e Uil ci mettano una nota a tutela”.

 

Alla triplice sindacale viene contestato il disinteresse a riguardo della situazione a rischio del gruppo,l con i risvolti sulla sede di San Salvo. “In tutto questo marasma – cita a mo’ di esempio Cerulli - in un’unica occasione la Cisl è intervenuta con una nota in bacheca aziendale, per alzare gli scudi (e mettere le mani avanti) sul salvataggio del Centro Diurno che non è stato mai messo in discussione dai vertici.  Sarà un caso che in questo servizio operano iscritti Cisl, Cgil e Uil? Non una parola sulla riduzione di forza lavoro ai piani già attuata, non una iniziativa sul puntualissimo ritardo degli stipendi, solo inutili quisquilie sulla questione dei licenziamenti”.  Nel mirino anche provvedimenti su alcuni dipendenti in materia di idoneità dopo visite condotte, secondo Cerulli, “in stile visita militare di cinquant’anni fa”. Per l’operatore  geriatrico la strada intrapresa negli ultimi tempi è quella che conduce ad una “deriva pericolosa in virtù delle strategie aziendali che hanno portato a zero la ricaduta economica sul territorio. Dall’acquisto di qualunque prodotto, pane compreso (dal 1° novembre) al servizio di lavanderia – aggiunge - tutto avviene in Emilia Romagna. Ci hanno cancellato l’anima, tolto l’identità, sradicato dal territorio. E nonostante le pesanti mannaie del Piano di riassetto sanitario regionale, abbiamo una perdita media di posti letto da qualche mese pari al 10%. Ciò significa che la forza lavoro del ‘San Vitale’ è di qualità altissima e non può più essere lasciata in mano a lobby di potere che tagliano e calpestano alla cieca senza tener conto di niente e nessuno. Chiedo ai politici del territorio – conclude - di intervenire e perseguire la strada intrapresa a Termoli, dove Opera Serena tutelata magnificamente dai sindacati è uscita da ‘Eukedos’”.

 

L’ultimo appello è rivolto ai vertici regionali dei sindacati, chiamati ad intervenire su esponenti locali che li rappresenterebbero in modo non adeguato.

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