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Rissa all'esterno di un casolare di campagna e morte di Cosimo Cava: le condanne in Appello

Il fatto nel gennaio 2007. La sentenza aquilana ribalta l'iniziale assoluzione a Lanciano per i due sansalvesi accusati

Redazione
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Rissa aggravata da omicidio: è l'accusa per la quale condannati, a 3 anni e 6 mesi, i due uomini di San Salvo finiti sul banco degli imputati per la vicenda della morte di Cosimo Cava. La vicenda giudiziaria riguarda il 41enne guardiano notturno originario di Erchie, in provincia di Brindisi (che da qualche tempo si era stabilito nel Vastese), che aveva perso la vita il 27 gennaio 2007 all'esterno di un casolare di campagna nelle vicinanze dell'area di Piana Sant'Angelo, dopo una rissa.

La decisione è della Corte d'Assise d'Appello de L'Aquila che ha riformato la sentenza di primo grado, emessa a Lanciano, che aveva inizialmente assolto i due l'anno scorso. Coinvolti sono A. Z., 36 anni, e M. F., 44, rispettivamente commerciante ed artigiano, entrambi sansalvesi.

L'episodio avvenne nel corso di una serata che doveva essere di festa e di allegria tra amici e conoscenti, dopo il rito dell'uccisione del maiale. Scoppia una lite e, nella violenta colluttazione che ne segue, Cava finisce per essere mortalmente colpito in faccia.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Nicola Artese ed Emanuela De Nicolis per F. e Giovanni e Antonino Cerella per Z., studia il ricorso in Cassazione.

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