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«Quali prospettive per il nostro futuro?», giovani studenti già alle prese con i timori del post-scuola

Redazione
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Andare ‘fuori’ o restare in Italia? Al convegno ‘Prospettive di sviluppo per il territorio’ erano presenti anche gli alunni sansalvesi dell’Ipsia e dell’istituto ‘R. Mattioli’. I ragazzi hanno mostrato vivo interesse per il tema affrontato, contrariamente a quanto si possa pensare in simili occasioni.

Particolarmente apprezzato l’intervento dell’ing. Edmondo Laudazi, responsabile e insegnante dello stesso Ipsia. Giocava in casa e non si è fatto sfuggire l’occasione per portare all’attenzione degli ospiti i problemi del mondo dell’istruzione: «In Italia il 70% delle strutture scolastiche non rispetta le norme antisismiche e di sicurezza. Non vi possiamo portare più i nostri studenti. C’è, poi, un problema economico: non abbiamo i soldi neanche per comprare la carta igienica!».
Scroscianti applausi dagli studenti che conoscono bene le problematiche con le quali hanno a che fare quotidianamente.


Giovani ancora alle prese con il proprio percorso formativo, ma che hanno dimostrato di avere già seri timori per il futuro che li attende. «Quali prospettive abbiamo noi giovani nel mondo del lavoro?», è la domanda di uno degli studenti rivolta al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

La risposta: «Le persone anziane dicono che i giovani hanno perso la speranza. Non è vero che un giovane di oggi è più svantaggiato rispetto alle precedenti generazioni. Ad esempio, prima noi per raggiungere la ‘Young city’ (Londra) avevamo bisogno di un patrimonio. Non è vero che i giovani sono in difficoltà, se è vero è perché hanno genitori troppo premurosi. Se c’è da andare a lavorare all’estero, i giovani non si fanno problemi, ma spesso se li fanno i genitori».

L’unica prospettiva è l’emigrazione quindi? Il parallelo – come spiegato dallo stesso Bonanni – è con la generazione che negli anni Sessanta ha permesso l’industrializzazione del Vastese: «Le nostre zone industriali sono partite subito grazie all’esperienza dei giovani di allora di ritorno. I vostri nonni, provenienti nella maggior parte dei casi da famiglie contadine, hanno acquisito esperienza nelle fabbriche francesi, tedesche, svizzere e l’hanno portata qui. Oggi dobbiamo creare le condizioni per un ritorno dei giovani talenti andati all’estero».

 

Esperienza all’estero e lingua inglese sono i suggerimenti anche di Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti: «Oggi essere giovani è difficile, soprattutto in questo periodo. Due cose vanno incentivate nelle scuole: l’esperienza all’estero e la lingua inglese. Imparate l’inglese. Un’inglese normale, non dovete mica recitare Shakespeare».

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