Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Decurtazione dell'integrazione salariale nei contratti di solidarietà, la preoccupazione di Marcovecchio

Il presidente della Pilkington Italia lancia un appello a parlamentari abruzzesi e forze politiche e sociali

Redazione
Condividi su:

Contratti di solidarietà e decurtazione dell'integrazione salariale allo studio del Governo nell'ambito della Legge di Stabilità. Esprime preoccupazione il presidente della Pilkington Italia spa, Graziano Marcovecchio.


Da qualche mese alla Pilkington, per evitare un corposo numero di esuberi, è stato intrapreso il percorso dei contratti di solidarietà per i lavoratori. Stessa situazione in altre realtà industriali del territorio.

Marcovecchio, tramite una lettera aperta, si appella ai parlamentari abruzzesi ed a tutte le forze politiche e sociali.

«Nell’apprendere, con ansia e preoccupazione, il contenuto delle prime bozze della Legge di Stabilità in corso di discussione nelle sedi Parlamentari, che riguardano una previsione di riduzione dell’ integrazione salariale dei Contratti di Solidarietà dall’attuale 80% a un prospettato 60%, è intenzione di questa mia modesta missiva rivolgere un accorato appello ai Parlamentari della nostra Regione che si apprestano a discuterne e approvarne il contenuto. E’ appena il caso di ricordare l’importanza dei Contratti di Solidarietà, in corso di attuazione in svariate aziende abruzzesi, quale strumento di gestione dell’ attuale crisi industriale e produttiva in cui versano piccole, medie e grandi imprese del nostro territorio. Tale strumento consente di contrastare le condizioni di mercato in cui si versa, evitando drastiche uscite dal mondo del lavoro che sarebbero di incalcolabile impatto sociale facilmente immaginabile e di ripartire, nel preciso intento solidaristico che da il nome allo strumento stesso, su tutti i lavoratori i sacrifici di lavorare anche meno ma per lavorare tutti.
 

La paventata importante riduzione introdotta nella Legge di Stabilità in corso di discussione, comporterebbe un sacrificio doppio rispetto alla perdita di salari e stipendi, che aggraverebbe ancor più, come scontata conseguenza, i livelli di reddito percepito dai lavoratori e, a cascata, la capacità di consumo degli stessi, mai così importante come in questo momento. Va da sé che anche le aziende, pur non costituendo tale aggravio un danno diretto per loro, troveranno più difficoltà a gestire le eccedenze di manodopera, rimettendo in gioco soluzioni più drastiche e a forte impatto sociale.

Pertanto, rivolgo un invito forte ai Parlamentari della Regione, al Presidente della Regione e a tutte le Istituzioni di adoperarsi nelle dovute sedi, ciascuno per le proprie competenze e, se possibile, anche oltre le stesse al fine di fugare questa previsione normativa fortemente penalizzante, con la certezza che anche le Segreterie Regionali e Nazionali di tutte le Organizzazioni Sindacali stanno già supportando fortemente l’invito a mantenere la corrente integrazione salariale di tale ammortizzatore sociale. Non nascondo ai nostri Onorevoli Parlamentari, di essere consapevole che esistono vincoli di Bilancio dello Stato di cui tenere conto in questo periodo storico, ma voglio sottolinearVi la mia convinzione che, nella scala delle priorità, questa necessità di mantenere la status quo rappresenta una delle più importanti. E’ il momento di fare squadra per supportare una necessità di questo tipo, unica strada oggi per cogliere l’interesse di tutti, nessun escluso, per il bene presente ed ancor più per il bene futuro».

Condividi su:

Seguici su Facebook