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Fatti di sangue nel Vastese e furti in aumento: le sottolineature del procuratore capo Francesco Prete

«Episodi che hanno allarmato la collettività»

Redazione
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Fatti di sangue che hanno comprensibilmente colpito ed allarmato la collettività ed una vera e propria escalation di furti, autentica ‘piaga’ per il territorio. Spiccano questi riscontri, tra i tanti segnalati, nel resoconto annuale, riferito al 2012 da poco trascorso, dell’attività della Procura della Repubblica di Vasto.

E’ stato il procuratore capo Francesco Prete, in un dettagliato documento, a ricostruire quelli che sono stati i numeri ed il lavoro dell’ufficio da lui coordinato. Fari puntati, in particolare, sui 4 omicidi consumati negli ultimi 12 mesi nel territorio, tra Vasto e San Salvo, ed i reati contro il patrimonio che fanno registrare un significativo incremento, anche in misura superiore rispetto ai dati nazionali. “Il 2012 – ha evidenziato Prete - è stato segnato da una serie di episodi che hanno giustamente allarmato la collettività, determinando la percezione di un accresciuto senso di insicurezza. Anche se i fatti di sangue non sempre rappresentano, di per sé soli, un adeguato misuratore del livello di criminalità, sicuramente vanno ricordati i quattro omicidi che si sono registrati sul territorio nell’anno appena terminato (delitto Paganelli a San Salvo, duplice omicidio dei coniugi Del Vecchio e omicidio Strever a Vasto, ndr.). E’ importante ricordare che, salvo nell’ultimo recente episodio per il quale le indagini sono ancora in corso, negli altri casi i presunti responsabili degli omicidi sono stati individuati. Le indagini finora compiute consentono di collocare i delitti nel contesto della tossicodipendenza, fenomeno che resta diffuso e difficilmente arginabile. Tuttavia, proprio il contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti è stato uno degli impegni primari di magistratura e forze dell’ordine nel recente passato”. E, ad esempio, Prete cita la maxi operazione ‘Tramonto’ che ha portato all’arresto di diverse decine di persone coinvolte nel traffico e che, proprio verso la fine dell’anno, hanno riportato condanne con riti alternativi o rinviate a giudizio con alcune ancora in stato di custodia cautelare.


Un capitolo importante, nel bilancio, è quello dei reati contro il patrimonio, furti soprattutto, assieme alle rapine. “I procedimenti iscritti per furto – aggiunge ancora il procuratore capo - sono stati complessivamente 2518 a fronte dei 1820 dell’anno precedente: se ne ricava un incremento statistico del 38.4 % rispetto al 2011. Disarticolando il dato, risulta che le denunce a carico di ignoti sono passate dalle 1400 dello scorso anno a 1948, con un incremento del 39%. Quelle a carico di noti sono passate da 68 a 122, con un incremento del 79.4%. Sono cresciute anche le denunce per furti in appartamento e scippi, passate, per gli ignoti, da 318 a 415 (con un incremento del 30.6%) e per i noti da 34 a 33 (con decremento del 3%). E’ doveroso rilevare che il dato locale dei furti supera quello nazionale, riportato in uno studio statistico effettuato dal ministero dell’Interno sul primo semestre del 2012 e pubblicato sul Corriere della Sera del 4 gennaio 2013. Sostanzialmente invariato è il dato delle rapine, e ciò in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede addirittura un 25% di incremento con riferimento a quelle consumate in appartamento. Anche le estorsioni registrano un lieve incremento, mentre nebuloso resta il fenomeno dell’usura, per la difficoltà stessa di ottenere la denuncia da parte delle persone offese. Particolare clamore ha destato, per le modalità violente e allarmanti, una rapina ad un portavalori consumata su tratto autostradale Vasto Nord-Vasto Sud, nel dicembre scorso. Le relative indagini e l’arresto di alcuni presunti responsabili del gravissimo episodio, tendono a confermare un dato già noto, secondo cui la delinquenza locale funge da supporto a gruppi criminali forestieri che effettuano incursioni nel territorio vastese, trovandovi adeguate basi operative”.

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