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San Salvo in linea con il trend nazionale, i saldi non aiutano i commercianti locali

Continua il periodo negativo, pochi acquisti e solo per necessità

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Che il boom di vendite con l’avvio dei saldi non ci sarebbe stato c’era da aspettarselo, ma i primi giorni di sconti confermano che segnali di ripresa proprio non ci sono. Niente boccata d’aria per i negozianti della città, che nella maggior parte dei casi registrano un calo rispetto al 2012. D’altronde anche a livello nazionale le vendite sembrano sottotono, salvo nelle grandi città a vocazione turistica dove l’affluenza di visitatori aiuta e in alcuni casi si registrano dati col segno più.
Abbiamo fatto un giro tra i negozi del centro commerciale Insieme e delle vie principali di San Salvo per raccogliere le impressioni dei commercianti a una settimana dall’inizio dei saldi. Abbiamo scelto rivenditori di prodotti diversi e con clientele differenti, ma la risposta è la stessa: «Non va per niente bene».

«C’è molto meno movimento, ma tutto il 2012 è andato maluccio – ha detto Ivana Menna di Coral Negro, negozio di abbigliamento sportivo e streetwear -. La gente ha cominciato a cercar i saldi già a dicembre, perché qualcuno li faceva e pensavano di trovarli ovunque. Molti avevano già il 40-50% ma spesso è roba vecchia che serve da richiamo. Comunque, ormai chi ha bisogno di qualcosa, per quel poco d’abbigliamento che si compra, acquista quando ha necessità e non aspetta i saldi».
«Siamo partiti a rilento rispetto all’anno scorso. Sotto le feste natalizie abbiam lavorato più o meno come nel 2011, ma coi saldi registriamo un calo. È presto per un bilancio, ma già siamo sul 10% in meno», ha spiegato Carmela Cianci di Extrosa, che vende borse e accessori. Cambia pure la scelta degli acquisti: «Prima molti cercavano la cosa originale, ora puntano sul pratico, qualcosa da usare con tutto. È anche vero che abbiamo meno merce, visto l’andamento anche noi negozianti compriamo meno». Non è l’unica a dirlo, lo hanno sottolineato pure i proprietari di un negozio di scarpe di fascia medio alta (che preferiscono restare anonimi): «Non si ha più la scelta di prima, con la crisi si prendono meno novità preferendo ciò che sappiamo è più probabile vendere». Da loro in verità i saldi qualcuno l’hanno attirato, ma «solo il primo giorno c’è stata una buona affluenza, forse più dell’anno scorso. Per il resto la gente compra solo quando ha bisogno. La crisi si sente: c’è chi in passato a Natale faceva acquisti mentre quest’anno è venuto solo per un saluto. Da noi compre chi ha due stipendi perché le scarpe sono di fascia media e non economica, e anche per questo tipo di clientela si è visto un calo degli acquisti. Comprano meno, per bisogno e cose pratiche, anche con i saldi».


Che le tipologie di acquisti siano cambiate lo confermano anche da Lady XL: «Prima aspettavano gli sconti per comprare il cappotto, ora per un pantalone». Anche il loro giudizio non è positivo: «Tutto l’anno e a Natale c’è stato un calo, ci aspettavamo qualcosa coi saldi e invece non è arrivato. Anzi, la gente chiede ancora più sconti, questo prima accadeva meno». E non sono pochi quelli che lasciano conti in sospeso. Saldi sottotono pure per Milleunamaglia: «Non si vende comunque, anche con gli sconti. A Natale qualcosa in più si è mosso, ma c’è stato un calo rispetto al passato. La gente spende meno pure sui regali, si punta sul pensierino economico e veloce», ha detto Concetta Raspa.
Per Sabrina Giannandrea che da Charme vende borse, cappelli e altri accessori «Va male, come l’anno passato. Ormai i saldi non servono. Tanto gli sconti ai clienti si fanno anche in altri periodi. La gente, ormai da parecchio, compra quando la cosa serve, niente sfizi. Forse prima si facevano più regali».
Tanti commenti negativi, ma qualche rara voce fuori dal coro c’è, come quella del negozio di scarpe Katerine che precisa: «Abbiamo aperto solo l’8 dicembre ma è andata bene, sia a Natale che con i saldi c’è stato un buon movimento. Sarà anche l’effetto novità».

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