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Mario Codagnone (Fiom) traccia la situazione delle aziende del Vastese

Tra le situazioni critiche un’eccezione: la Cbi di Gissi premia i dipendenti con 2.200 euro

a cura della redazione
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Scade a luglio la possibilità di utilizzo della Cassa integrazione straordinaria per la Sider Vasto e, se non si interverrà, 55 posti di lavoro saranno a rischio. «Serve un piano industriale di rilancio»: a sollevare il problema è Mario Codagnone, segretario generale Fiom Cgil di Chieti.

Il sindacalista fa un quadro della situazione della Provincia, dove sono presenti grosse aziende multinazionali, come la Denso, la Pilkington, la Honda e la Sevel, e tante medie e piccole imprese «che occupano più del 30% dei 160.000 addetti in Abruzzo». Realtà che presentano però «forti aree di crisi tra chi ha chiuso, chi è a rischio di fallimento, chi resiste tra tante difficoltà. Servono investimenti su prodotti e processi per salvaguardare i diritti e aumentare i salari». Codagnone parla quindi della necessità di rifinanziare tutti gli strumenti necessari per salvare i posti di lavoro «a cominciare dalla cassa integrazione ordinaria (cig/o) e dalla mobilità in deroga, altrimenti centinaia di persone, anzi penso qualche migliaia, possono rimanere senza lavoro e senza reddito. I soldi necessari si possono e si devono trovare per affermare il bene comune: questo è il compito dei Governi ai vari livelli», dichiara senza mezzi termini.

Il segretario Fiom oltre che sulla Sider, con la cassa integrazione straordinaria in scadenza a luglio, parla anche di altre realtà del territorio.

«La stessa Sevel, che ha un’attività produttiva più stabile e comunque lontana dai volumi che potrebbe realizzare, seppure annuncia una fermata per cig/o dal 26 aprile al 5 maggio al momento non preoccupante, deve riconoscere ai lavoratori aumenti contrattuali più adeguati ai sacrifici di questi anni, a fronte di un contratto del Gruppo Fiat che toglie ai lavoratori per dare tanti milioni di euro a Marchionne. Come Fiom ci stiamo impegnando in Sevel per ridurre i carichi di lavoro dove eccessivi, migliorare gli aspetti della sicurezza e avere le giuste agibilità sindacali e il diritto di assemblea finora negata».

Tra tante situazioni critiche una nota positiva però c’è: «Alla Cbi di Gissi, azienda produttrice di ventilatori-aspiratori industriali per areazioni con circa 40 dipendenti, per l’anno 2012 è stato riconosciuto, tra parte fissa e parte variabile, a tutti i lavoratori un premio di risultato di circa 2.200 euro ciascuno», precisa ancora Codagnone.

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