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Inaugurato il busto in ricordo di 'Don Lillino Artese', il 'padre di San Salvo'

Questa mattina la cerimonia nella villa comunale

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Ricorre oggi l’undicesimo anniversario  della morte dell’Onorevole Vitale Artese, figura politica di spicco non solo sansalvese ma di tutto l’Abruzzo. Il Comune e i suoi amici più cari hanno voluto omaggiare la sua memoria con la realizzazione di un busto in bronzo rappresentante la sua figura.
Alle 8.30 presso la chiesa San Giuseppe c’è stata la messa in sua memoria tenuta da Don Raimondo Artese, al termine della quale il corteo si è spostato in villa, dove la bandiera tricolore ricopriva il busto in attesa di essere scoperto. Figlia, nipoti e amici cari, accompagnati dal solenne inno nazionale, hanno tolto il tricolore mostrando tra gli applausi la statua raffigurante Artese. Successivamente ha ripreso la parola Don Raimondo, ricordando la figura e l’uomo che l’Onorevole fu in vita: un uomo laborioso, profondamente fedele e con forti valori. Il parroco ha benedetto il busto con un Padre Nostro e un segno della croce.

Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo, ha voluto ricordare la figura politica di Vitale Artese, di come il suo contributo fu importante per lo sviluppo di San Salvo. «Il sindaco di Vasto, qui presente oggi, è la testimonianza di come Vitale Artese fu importante non solo per San Salvo, ma per tutto il comprensorio vastese e non solo. Un consigliere comunale d’opposizione, un assessore comunale, un sindaco e addirittura un parlamentare, un uomo che ha avuto un ruolo importante per la famosa Cassa del Mezzogiorno e le opere che in questo ruolo egli fece sono ancora visibili oggi a tutti noi. In un intervento che ho fatto qualche mese fa, quando un nostro concittadino ha voluto ricordare con un video Don Lillino Artese, come noi lo chiamavamo, ho detto che San Salvo, le sue strade, le sue industrie, i grandi edifici e monumenti di cui noi andiamo fieri parlano dell’Onorevole Artese e credo sia, per tutti un atto doveroso ricordare chi, e lo dico in generale, ha contribuito allo sviluppo del nostro paese, è grazie alla storia che noi possiamo trarre un bilancio positivo delle sue gesta, ed è con orgoglio che oggi voglio definire Vitale Artese come un padre nobile della città di San Salvo ed è il momento che questo andava detto e riconosciuto. Io concludo volendo ringraziare la famiglia dell’Onorevole, perché si dimentica troppo spesso della parte nascosta di un personaggio pubblico e ogni sacrificio, ogni rinuncia che un personaggio pubblico fa in nome del bene collettivo ha dietro la rinuncia e il sacrificio della famiglia, ringrazio dunque la signora Artese, la figlia del signor Artese, perché sono state accanto a un uomo che ha dovuto prendere decisioni difficili in un momento cruciale per la nostra storia. La storia si fa anche scrivendo un pezzo e Vitale Artese ha scritto un pezzo importante per la storia di San Salvo, Vasto e tutto il comprensorio a noi caro».

Terminato l’intervento del sindaco di San Salvo ha preso la parola il senatore e amico Germano De Cinque, il senatore venne a San Salvo per la prima volta nel lontano 1954 ben 59 anni fa. Ha voluto ricordare il suo grande amico con parole improvvisate e dette col cuore, parole cariche di commozione: «Per me Lillino era come un fratello, più che un amico, sono stato a lui legato per tanti anni di lavoro comune nelle file della Democrazia Cristiana che lo sento legato a me come un fratello. San Salvo parla da sé per quello che lui è stato. La sua preoccupazione principale era quella del lavoro, procurare il lavoro alla gente d’Abruzzo, un tema sempre attuale in questo periodo, in cui laureati da tre, quattro anni, non trovando lavoro sono costretti a fare lavori umili. Ecco, il pensiero di Lillino è sempre stato questo, trovare attività industriali, attività economiche che potessero trovare lavoro soprattutto ai giovani. In tutte queste opere lui portava sempre il segno della concretezza, della volontà di realizzare qualcosa di utile.  Quando venni nel 1954 per la prima volta a San Salvo, un giro di propaganda per il Popolo, quotidiano della Democrazia Cristiana su invito di Spadaro, venni a San Salvo trovai una landa quasi deserta, con le fognature a cielo aperto, in cui si mangiava fagioli con le mosche. Oggi ci ritroviamo in una realtà completamente diversa, una cittadina in pieno e rigoglioso sviluppo, in cui le iniziative industriali si sono incrementate, questo grazie a  Lillino, grazie al suo impegno per le iniziative industriali e anche per le opere alle infrastrutture che dovevano trasformare il corpo di questa cittadino. Lui non vedeva San Salvo come fine a se stessa, ma una San Salvo che dialogava con la vicina Vasto, con il resto del territorio sotto la guida del maestro Onorevole Gaspari».

Conclusi i Ringraziamenti del senatore la parola è passata alla figlia di Vitale Artese, Maria Gilda Artese, ha voluto ricordare soprattutto l’uomo e il padre che era: «Un uomo profondamente innamorato di San Salvo, a cui era legato in maniera viscerale, il suo mondo era racchiuso in queste quattro mura. Un uomo che, quando tornava da Roma, si faceva accompagnare per le strade di San Salvo ad ammirare a che punto erano le sue opere e cosa c’era ancora da migliorare. Ma voglio soprattutto sottolineare la sua grande preoccupazione per i giovani e per il lavoro, egli non amava vedere i giovani girovagare in attesa di chissà cosa. Lui amava la sua villa, lui amava le rose, i fiori, amava stare in mezzo alle persone, era l’uomo di tutti, io sono contenta che questo busto sia stato eretto qui, perché questo è il centro della città, perché qui passeggiano tutti e qui tutti possono vederlo, e non c’è posto migliore per ricordarlo e per dirgli grazie, grazie di tutto».

L’inaugurazione si è sciolta con il ringraziamento della figlia a tutti i presenti, al Comune e al comitato che hanno fortemente voluto la statua e alla famiglia e soprattutto alla piccola Regina, che non ha avuto la fortuna di conoscere il nonno, ma che del nonno ha sempre sentito parlare bene, da tutti. 

Foto di Giomix68

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