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Con 'Vastese terra di nessuno' è iniziata la campagna elettorale

D'Alfonso e Paolucci tra i probabili candidati

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«L’Abruzzo regione della velocità degli spostamenti, delle idee e delle persone». È questa l’idea di Luciano D’Alfonso e dei vertici regionali del Partito Democratico intervenuti venerdì scorso all’iniziativa ‘Vastese terra di nessuno’.

LE DIMISSIONI DI MONTEFERRANTE. Impossibile far finta di niente: l’iniziativa ha portato alle dimissioni del segretario del Pd di San Salvo, Agostino Monteferrante, che ha accusato l’esistenza di un «partito nel partito». Ne parla in apertura Sergio Di Ninni, presidente dell’associazione organizzatrice Il Territorio: «Mai mi sarei aspettato le dimissioni del segretario del mio partito. Mi sarei, invece, aspettato un congresso dopo l’iniziativa. L’associazione è nata nel 2006 con Antonio Boschetti e altri giovani per parlare di temi che nessuno tratta».

OSPITI E INTERVENTI. Manca il sottosegretario di Stato Giovanni Legnini (lo «sta per arrivare» si è poi trasformato in «non può essere con noi»).
A introdurre l’argomento del dibattito è il consigliere Pd Luciano Cilli che senza mezzi termini attacca subito le attuali amministrazioni regionali e provinciali. «I rappresentanti del territorio in Provincia e Regione – dice – non mancano, ma niente è stato fatto». Ne ha anche per il sindaco Tiziana Magnacca reo di aver convocato un incontro sui trasporti con i suoi ‘colleghi di partito’ immobili sull’argomento durante gli ultimi 5 anni. Cita anche Cotir (dipendenti da un anno senza stipendio) ed ex-Golden Lady (riconversione andata male). «L’economia di questo territorio – conclude – si regge ancora grazie alle pensioni dei lavoratori Pilkington e Denso».
Tocca poi a Maria Amato, neo-eletta vastese alla Camera dei Deputati. Parla soprattutto del suo settore, la sanità. Tra le proposte maggiori quella della ridefinizione dei parametri per i punti di assistenza in zone montane: devono essere legate a indice di anzianità e malattie croniche.
L’annoso problema dei trasporti è toccato dal segretario Pd regionale Silvio Paolucci: «La competitività delle nostre aziende è pregiudicata dall’assenza di raccordo tra trasporto su gomma-ferrovie-mare». Promette una veloce individuazione delle priorità da parte della prossima giunta regionale. Anche lui certamente sarà della partita elettorale: «Si chiude un percorso (quello da segretario, NdR) e se ne apre un altro».

MARCOVECCHIO A GAMBA TESA. Nelle prime file della platea c’è Graziano Marcovecchio, presidente di Pilkington Italia. Forse è lui la smentita vivente del ‘Vastese abbandonato’ ascrivibile fra i «temi che nessuno tratta». Marcovecchio presenzia a tutti, o quasi, gli appuntamenti che parlano del territorio. E dimostra di non apprezzare la piega ideologica delle battute iniziali del convegno di venerdì. «Anche la riunione in comune di mercoledì scorso sul trasporto ferroviario – dice riferendosi a quanto affermato poco prima da Cilli – è servito a qualcosa. È l’ora di accantonare le battaglie basate sull’ideologia. Troppo spesso non chiamate gli interlocutori, dimostrando che siete lontani».
Marcovecchio ricorda anche che l’abbandono del territorio non è cosa degli ultimi anni e, quindi, ‘solo’ dell’attuale giunta regionale: «Dieci anni di ritardi ci hanno penalizzato e ancora oggi non sono stati colmati. Oggi è difficile rispondere alla domanda degli investitori esteri: “Perché devo stare a San Salvo?”».

D’ALFONSO CHIUDE. Tocca all’ex-sindaco di Pescara chiudere la seduta, ulteriore indizio sul suo ruolo alle prossime Regionali. Per Luciano D’Alfonso esiste un problema di percezione delle priorità: «Se non sono state fatte alcune cose è perché non se n’è percepita l’importanza. Dopo 54 mesi di governo regionale si mostrano le foto di quanto fatto, non si va in giro a raccontare cosa verrà fatto nel prossimo mandato.
E quali sono le priorità di D’Alfonso? Tra le sue c’è sicuramente il nodo dei trasporti. «La fondovalle Sangro – spiega – è un indiscusso punto di forza e dev’essere potenziata perché collega due mari e tante realtà importanti. Va condotta una battaglia su questo argomento, incontrando le popolazioni coinvolte. Quello dei trasporti è l’unico settore dove l’offerta genera la domanda».

GUERRA SUI NUMERI. Se nelle manifestazioni di piazza questura e organizzatori dibattono sul numero dei partecipanti, sul convegno di venerdì accade la stessa cosa tra ‘detrattori’ e promotori dell’iniziativa.
Poco più di cento le persone intervenute per ascoltare D’Alfonso & Co. È vero che la sala era piena. È anche vero che si tratta della sala più piccola disponibile in città. Chissà se anche in questo caso – come ha affermato D’Alfonso sui trasporti – l’offerta genera la domanda.
Fatto sta che un dibattito simile – all’interno, poi, dello stesso centrosinistra – certifica l’inizio della campagna elettorale.

Come in tutte le campagne elettorali, è ovvio, le ricette per ‘salvare’ il Vastese sono – quasi – tutte condivisibili. Ma – come ha giustamente ricordato Marcovecchio – il ritardo odierno del territorio ha origini lontane. E il centrosinistra non è illibato.

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