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D'Alfonso neo presidente, si attende l'ufficialità per il nuovo Consiglio regionale

Il centrosinistra ha vinto nettamente le elezioni

a cura della redazione
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Il centrosinistra ha vinto nettamente le elezioni in Abruzzo e Luciano D'Alfonso e il nuovo presidente della Regione.

Rispetto ai risultati delle Europee, l'affermazione di D'Alfonso è superiore al risultato raggiunto dal Pd di Renzi: le numerose liste civiche che ha organizzato in questi mesi di lavoro silenzioso, gli hanno permesso di staccare un 'bonus' del +15% rispetto ai voti presi alle Europee dai dem abruzzesi.

Ora si attende l'ufficializzazione del prossimo Consiglio regionale: e stanno sulle spine i candidati, almeno quelli più votati, in attesa di sapere se entreranno o meno a far parte della futura assemblea. L'attribuzione dei seggi è un'operazione particolamente delicata e difficile complicata dall'ultima riforma.

IL NUOVO CONSIGLIO - Sarà sensibilmente più "magro", così come la Giunta. Nel marzo 2013 l'assemblea legislativa uscente ha, infatti, approvato la nuova legge elettorale in virtù della quale i consiglieri regionali passano da 45 a 31, mentre gli assessori scendono da 10 a 6. Nella nuova assise ci saranno, dunque, 29 eletti: 7 per ciascuna delle circoscrizioni di L'Aquila, Pescara e Teramo, 8 per Chieti. A questi si aggiungeranno il candidato presidente della Giunta eletto e il candidato presidente sconfitto che otterrà il maggior numero di voti.

È stato, inoltre, abolito il premio di maggioranza che prevedeva l'ingresso di 7 persone non votate dagli elettori e indicate dal presidente, il famigerato "listino".

D'ora in avanti entrerà solo chi sarà eletto con una sola l'eccezione: uno dei 6 assessori potrà essere scelto dal presidente anche tra i non eletti, ma in caso di mancata elezione di una donna l'esterno dovrà essere in rosa.

Altra novità è la composizione delle liste circoscrizionali in cui nessuno dei due sessi poteva essere rappresentato in misura superiore al 60%. Alle liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica di governatore è poi attribuito almeno il 60% e non più del 65% dei seggi, 19 seggi alla maggioranza e 12 all'opposizione.

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