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Contaminazione del Trigno: «Vogliamo chiarezza»

Nota dei partiti di centrosinistra sulla situazione del fiume

a cura della redazione
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L'allarme di qualche settimana fa sul fiume Trigno è solo l'ultima testimonianza di un problema ciclico. Il corso d'acqua che separa Abruzzo e Molise è interessato durante tutto l'anno da abbandono indiscriminato di rifiuti; poco prima della stagione estiva arriva l'emergenza di turno: arsenico, fenoli, salmonella nell'ultimo caso.

La vallata del Trigno è ancora in 'alto mare' per ciò che riguarda la depurazione delle acque. In molti comuni i depuratori sono assenti; in altri - dove pure ci sono - spesso sono malfunzionanti.

A ciò si aggiunge il caos comunicativo fra i vari enti. Gli ultimi dati risalgono al periodo settembre-dicembre 2013. La Asl li ha ricevuti dall'Arta Abruzzo solo all'inizio di maggio di questo anno (dopo sono seguite le ordinanze dei Comuni). Nel frattempo - oltre al normale uso dell'acqua - è stato anche effettuato il ripopolamento delle trote: circa due quintali e mezzo di pesci sono stati immessi lungo il corso del fiume.

IL CENTROSINISTRA CHIEDE CHIAREZZA - Sulla questione intervengono i partiti di centrosinistra di San Salvo (Pd, Psi, Sel e IdV) che chiedono chiarezza sulle reali condizioni del fiume: «Arsenico, fenoli, ora la contaminazione batterica da salmonella! Questo il nuovo allarme, di qualche giorno fa, che ha dato un duro colpo allo stato già grave di incertezza che riguarda il fiume Trigno, il nostro fiume, il secondo fiume della Provincia di Chieti, e il reale grado di inquinamento in cui esso versa.
Agricoltori, pescatori e cittadini pretendono, a giusta ragione, che sia fatta chiarezza sulle ombre e sui dubbi che attanagliano tutti su questa situazione paradossale. La salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini devono essere la priorità assoluta di chi amministra un territorio! Nulla può più essere lasciato al caso, alla superficialità e a inutili e peggiorativi ritardi nell’approccio e nella risoluzione del problema.
La “guarigione” del fiume Trigno deve avvenire... e presto! Solo attraverso la tutela e la valorizzazione del bacino idrografico del fiume, si potrà valorizzare l’intero territorio e la sua economia.
I controlli sulla depurazione delle acque reflue, spesso affidata a impianti vecchi e inadeguati, se non inesistenti, la garanzia del minimo deflusso, la gestione dell’abbandono dei rifiuti non possono più aspettare!
Dovranno essere adottate al più presto, misure specifiche per prevenire e controllare le acque del nostro territorio, attraverso un approccio pianificatorio e gestionale concertato ed integrato, superando le frammentazioni di competenza!
Certo, ognuno, nel proprio piccolo, dovrà fare la sua parte: cittadini, associazioni ambientaliste e di categoria, ma sta ora alle amministrazioni locali porre in essere le azioni immediate per il risanamento e lo sviluppo sostenibile del nostro prezioso “malato”.
Mai più incertezze, mai più tentennamenti, ambiguità e dubbi! Vogliamo chiarezza così come vogliamo che le nostre, tornino ad essere... ”chiare, fresche e dolci acque…”!».

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