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Coldiretti: «Iniziata la vendemmia, quest'anno più giovani a lavoro»

In Abruzzo stime di produzione al ribasso

redazione
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È partita con il distacco dei grappoli destinati a diventare spumani la vendemmia in Abruzzo. Quest'anno secondo le stime di Coldiretti sono al ribasso rispetto al 2013. Un effetto, questo, delle temperature anomale che hanno accompagnato buona parte della stagione estiva. L'anno scorso la produzione regionale fu particolarmente ricca con 3,2 milioni di ettolitri.

La vendemmia è iniziata con le uve pinot e chardonnay. «A settembre - precisa la Coldiretti Abruzzo - proseguirà con la raccolta del Pecorino e della Passerina, per continuare con la Cococciola, il Merlot, il Sangiovese e il Trebbiano e concludersi a fine ottobre con il distacco dei grappoli delle uve rosse autoctone di Montepulciano»

«Le nostre stime - prosegue la Coldiretti -  saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dalle prossime settimane, auspicabilmente favorite dalle previsioni di tempo buono che stanno alimentando l’ottimismo dopo l’andamento climatico bizzarro, con un mese di luglio con il 74 per cento di precipitazioni in più e circa mezzo grado di temperatura in meno rispetto alla media, che ha fatto aumentare l’impegno ed i costi dei viticoltori per la difesa del raccolto».

Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione abruzzese sarà destinata per oltre il 40 per cento agli 8 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e all’unico vino a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 10-12 per cento agli 8 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Abruzzo e il restante 48-50 per cento a vini da tavola.

OCCUPAZIONE GIOVANILE - L'altro dato interessante che emerge dall'analisi è che rispetto al passato nelle campagne italiane ci sarà una presenza maggiore di giovani. L'indagine condotta da Coldiretti/Ixe' evidenzia come oltre 2 giovani su 3 (corrispondente al 68%) abbiano espresso la volontà di partecipare alla vendemmia 2014. 
Attualmente le oltre 200mila aziende vitivinicole italiane occupano 1,25 milioni di persone per un fatturato di circa 9,5 miliardi riconducibile solo alla vendita di vino. 
Una presenza, quella giovanile, che, inoltre, si attesta a ottimi livelli anche nella conduzione delle aziende. Nel settore della viticoltura sono ben 19.423 in Italia quelle condotte da under 40, per una superficie di 141mila ettari di vigneto.
«La ricaduta occupazionale - conclude Coldiretti - riguarda sia le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una nostra ricerca, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro».

LA VITICOLTURA IN ABRUZZO - La filiera vitivinicola abruzzese costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e può contare su oltre 32.000 ettari di vigneto specializzato, localizzati prevalentemente in collina.
La produzione media di uva vinificabile è attestata intorno ai 5 milioni di quintali all’anno a cui corrisponde un quantitativo medio di vino intorno ai 3,5 milioni di ettolitri, 70% dei quali rossi, il restante 30% bianchi. Diciottomila sono le aziende interessate alla coltivazione della vite, in questi ultimi anni si assiste alla costituzione di aziende viticole a più alta specializzazione con contributo di tutto rispetto ai fini del reddito aziendale.

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