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Undicesima Marcia della Pace. Il sindaco: «Assenze gravissime»

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Sfila la Marcia della Pace a 'ranghi ridotti'. L’undicesima edizione, ha dovuto fare i conti con qualche rumorosa assenza, prima fra tutte quella delle associazioni della parrocchia di San Nicola (leggi). Piazza della Pace ha accolto lentamente i partecipanti, poi la partenza. Il corteo ha attraversato le principali strade del centro storico prima di arrivare in piazza San Vitale. Qui, dopo alcuni pezzi eseguiti dalla banda di San Salvo e l'intervento del primo cittadino, i numerosi bambini hanno dato vita al flash mob sulle note del valzer, coordinati dalla scuola di ballo Trendy Dance.

Nel suo saluto il sindaco Tiziana Magnacca ha ringraziato le associazioni partecipanti «che non si sono lasciate imbrigliare in polemiche sterili», le dirigenti scolastiche Anna Orsatti e Anna Paola Sabatini e tutti i partecipanti, tra cui i gruppi di Croce Rossa, Protezione civile e Vigilanza ambientale.
«Un pensiero forte - ha detto la Magnacca - va alle famiglie sansalvesi con l'augurio che possano vivere in concordia e in pace. Un pensiero va soprattutto a tutti quei Paesi che stanno vivendo la guerra, come quelli del Medio Oriente e dell'Ucraina. Voglio però soffermarmi sulla vicina Libia, dove la tratta degli esseri umani ha sorpassato volume di affari del petrolio. Non esiste pace senza la possibilità di vivere in serenità nella propria terra. Bisogna creare le condizioni di una vita dignitosa nei vari Paesi».

«ASSENZA GRAVISSIMA» - Durante l'intervento il sindaco non ha citato esplicitamente gli assenti, lo ha fatto a margine della manifestazione rispondendo alle nostre domande. 
«Quella delle associazioni della Parrocchia di San Nicola - ha detto Tiziana Magnacca - è un'assenza gravissima su un tema così importante come la pace. Tutti noi viviamo con gli insegnamenti di Giovanni Paolo II, ma la Pace che loro invocano dev’essere nel rispetto reciproco. L’Italia non può risolvere da sola l’emergenza. Tutta l’Europa è colpevole dei 2.500 morti nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno».
Presto ci potrebbe essere un nuovo banco di prova. Una struttura alberghiera del centro storico sarebbe pronta a ospitare alcuni immigrati. Il sindaco non cambia linea: «È chiaro che non possiamo scavalcare la normativa, ma vogliamo prima di tutto la sicurezza sanitaria. Immagino già i residenti del centro che verranno in Comune preoccupati. Noi sindaci riceviamo ogni giorno disoccupati e persone in difficoltà, lo Stato pensi anche a loro. I profughi che arrivano qui non hanno colpe, ma l'Europa deve impegnarsi a cambiare la situazione nei loro Paesi di origine per evitare altre tragedie in mare».

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