È stato presentato il 6 novembre scorso il Libro bianco delle incompiute, l'elenco delle opere pubbliche abruzzesi non fruibili dalla collettività per diverse ragioni. La pubblicazione è stata voluta dalla Regione Abruzzo per la prossima istituzione dell'anagrafe delle opere non completate o incompiute.
Nel corso della presentazione da parte dell'assessore ai Lavori pubblici, Donato Di Matteo, e della coautrice Carmen Ranalli è emerso che in tutta la regione sono 314 le opere mai terminate. Si va dalle strade agli edifici sanitari, scolastici ecc.
Il numero di queste opere è destinato a crescere. Si tratta infatti solo di una primissima indagine che la Regione ha portato avanti contattando i singoli Comuni: su 305 solo il 43,28 ha risposto. Nonostante l'incompletezza del documento il dato che già emerge, quindi, è che in regione è presente più di un'opera incompiuta per comune.
SAN SALVO - L'incompletezza di informazioni si nota già guardando il caso 'San Salvo'. Nell'elenco, infatti, figurano il nuovo teatro comunale (per un importo di 2 milioni di euro), la villa comunale (per 1 milione di euro) e gli spogliatoi della palestra della scuola elementare di San Salvo Marina. Mancano all'appello gli ormai famosi autoporto e parcheggio multipiano di via Montegrappa.
Il primo, la cui storia inizia negli anni '80, lo abbiamo visitato due anni fa (qui le foto e l'articolo), è meta periodica di ladri e vandali e ha addirittura ottenuto un altro milione e 300mila euro di fondi regionali per la creazione un collegamento diretto con la zona industriale e il ripristino delle infrastrutture dopo gli ultimi raid (leggi). Della situazione si è interessata un anno fa anche il noto programma tv Striscia la notizia (leggi).
L'altro, il parcheggio multipiano, è nel pieno centro di San Salvo e ultimamente è tornato alla ribalta perché luogo di ritrovo di spacciatori e tossicodipendenti (leggi).
PROSPETTIVE FUTURE - L'anagrafe finale deve quindi ancora vedere la luce. Una volta che sarà stilata, spiega la Regione, servirà a «individuare in modo razionale ed efficiente le soluzioni ottimali per l’utilizzo delle opere pubbliche incompiute attraverso il completamento ovvero il riutilizzo ridimensionato delle stesse, anche con diversa destinazione rispetto a quella originariamente prevista».