Mancava da 4 anni la neve a San Salvo, se non andiamo errati dal dicembre 2010.
Da ieri - anche se a tratti - è tornata, portando con se le preoccupazioni di sempre: paura per il riscaldamento, la corrente elettrica, la viabilità, le provviste.. i farmaci, tante cose che fanno scattare ” l’allerta meteo” in ognuno di noi. Non manca però - nella nostra sensibilità - lo “stupore del bianco” della neve che riesce a sorprendere in modo sempre diverso. E’ un look “una tantum” che il territorio tutto indossa, un fascino antico che sa proporsi in modo sempre nuovo. La fontana di vetro della villa comunale coperta di neve si presenta come la miniatura di un gruppo montuoso delle Dolomiti. In città, i passanti sono più rari e, il traffico è diradato, ma si transita senza difficoltà. Pensiamo, però, con apprensione a paesi, paesini e case isolate dell’Alto e Medio vastese e Molise. La neve, quando è tanta e non smette di precipitare, può creare grandi e piccoli drammi. Stupisce anche - della neve - il silenzio interiore ed esteriore che sa creare, quell’atmosfera rarefatta che ci fa guardare con occhi nuovi le nostre sicurezze che, nel quotidiano, diamo per scontate: il divano, la TV, il caminetto (per chi ce l’ha), la minestra calda, i dolci di Natale..altro. Pensiamo a chi deve uscire per lavorare affinchè la città sia viva ed efficiente come sempre nonostante le difficoltà , senza dimenticare gli uomini che, sappiamo esserci ma, non vediamo. Non sono personaggi del presepe sui quali possiamo spargere un po’..di farina. Ci auguriamo per loro: un riparo, un’ accoglienza, sia umana che di strutture, un pasto caldo, una mano tesa, soprattutto la nostra presenza vigile nel dono.
Foto: Ines Montanaro