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'Ombrina Mare' e ricerche petrolifere: riparte la battaglia dei Comuni della Costa dei Trabocchi

La Rockhopper Italia al Consiglio di Stato contro il blocco alle autorizzazioni e le istituzioni locali 'resistono'

redazione
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L'iter per la definitiva concretizzazione della perimetrazione del Parco della Costa Teatina sembra ormai ad un passo dallo sblocco, ma resta sempre aperta la questione riguardante i progetti di estrazione petrolifera al largo della costiera dei Trabocchi che, per molti, mal si conciliano con i propositi di tutela e valorizzazione in chiave turistica del territorio.

Un nuovo, prossimo ed importante passaggio è quello della discussione del ricorso presentato al Consiglio di Stato da parte della Rockhopper Italia, la società subentrata alla Medoil nella gestione del progetto 'Ombrina Mare 2' contro il quale forte è stata la mobilitazione delle associazioni, di buona parte della classe politica e di numerosi cittadini.

Oggetto del contendere è la decisione del Tar del Lazio che, di fatto, aveva bloccato l’iter per l'autorizzazione alla piattaforma rigettando il ricorso avanzato dalla Medoil avverso quanto richiesto dal Ministero dell’Ambiente, relativamente ad un supplemento di procedura istruttoria per i piani di trivellazione nell'area costiera chietina adriatica. Primi a mobilitarsi, per 'resistere' al Consiglio di Stato costituendosi in giudizio, sono le amministrazioni comunali di San Vito Chietino e Fossacesia. E, per quest'ultima, ad intervenire è il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, ex presidente della Provincia di Chieti. “Ribadirò in tutte le sedi, anche giudiziarie, il mio netto e deciso dissenso all’estrazione di idrocarburi sulla nostra costa. Quando ero presidente della Provincia – ricorda Di Giuseppantonio - ho presieduto e coordinato una task force di tecnici e giuristi per contrastare l’installazione della piattaforma petrolifera, attesa la sua indiscutibile 'invasività' nel contesto di pregio ambientale e naturalistico locale. La storia dell’Abruzzo – aggiunge - va e deve andare in un’altra direzione. Non possiamo prescindere da uno sviluppo armonico di questo territorio, valorizzando l’immenso patrimonio ambientale e naturalistico che la nostra terra può vantare”.

L'udienza davanti alla quinta sezione del Consiglio di Stato si terrà martedì 3 febbraio.

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