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Anche per Boschetti vale l'art 27 della Costituzione

L'intervento di Angelo Bucciarelli

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Riceviamo e pubblichiamo

Anche per Antonio Boschetti vale l'art.27 della Costituzione, comma 2: "L’imputato non è considerato colpevole fino alla sentenza definitiva di condanna". Anzi, è innocente. La campagna di denigrazione e di volgare aggressione nei confronti di una persona che fa esclusivamente il suo lavoro di libero professionista fa ribollire il sangue. Si cerca il consenso elettorale cavalcando in modo scomposto un messaggio diffamatorio, che tende a trattare come "non-persone, come cani ricacciati nel canile" chi ha avuto a che fare con il primo grado di giudizio, pretendendo che rompano definitivamente con il futuro, con la "vita". Agli innocenti fino al terzo grado di giudizio pretendono che sia "interdetto ogni possibilità di lavoro, non solo nella Pubblica Amministrazione, ma anche nelle aziende private, come con i falliti. Si vuole creare una massa di morti civili, disperati, perseguitati".

No, non si può buttare tutto nel calderone del discredito. Il confronto politico non può essere avvelenato da sospetti e loschi dubbi buttando fango verso chi, in silenzio, cerca di ricostruire una sua dignità di persona, dopo anni di violenza e di frustrazioni.
Non si può dipingere tutto a tinte fosche. Non è bene che si faccia politica, sparando nel mucchio, sperando di raccogliere qualche briciola di consenso. Dire che tutto è marcio, che tutto va male, non serve. O meglio, serve solo a disorientare i cittadini e ad aumentare la disaffezione verso la politica. Tutto questo è un segno di inciviltà democratica.
Di chi parlo? Dei soliti noti, quelli che possono offendere ma non possono ricevere offese. Quelli che pretendono rispetto ma non lo danno. Quelli che rivendicano il garantismo per gli indagati della loro parte politica, ma non lo riconoscono agli avversari. Quelli che pensano di poter denunciare a piacimento, senza mai essere querelati o denunciati dagli avversari. Quelle persone sono solo delle persone ipocrite e in malafede.

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