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Immigrazione: un silenzio assordante

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Era il 1985, quando l’allora onorevole Vitale Artese, decise, da poco nonno, di chiedere al giovane pediatra palestinese, appena giunto in città, Jaber Hussein, di diventare medico dei propri nipoti. Un segnale, di apertura ed inclusione, un gesto, un simbolo, da parte di un uomo che rappresentava un’intera città, un intero territorio.
Lunedì l’arrivo di 9 ragazzi richiedenti asilo politico, dal centro di accoglienza di Lentella, ha creato nuove polemiche, tra chi è a favore dell’accoglienza e chi è contro. Due fazioni, appartenenti alla stessa comunità quella sansalvese.

Molte opinioni, sono comparse sulle pagine dei vari siti social, evidenziando lacerazioni, offese, divisioni. Mancano le parole di chi i fenomeni dovrebbe governarli, per aiutare la nostra comunità a restare unità, non solo davanti ad un piatto di “sagnitelle”, ma soprattutto davanti ad eventi straordinari, come quello che siamo oggi chiamati ad affrontare quale città. Un silenzio assordante che riguarda tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, quelle istituzionali, preposte a rappresentare tutta la città, come se parlare significasse perder consenso da una parte o dell’altra parte. Quindi meglio tacere.

Alle sette del pomeriggio di lunedì scorso, il comandante della Polizia locale e il coordinatore dello Sportello Unico per le Attività Produttive, nonché Segretario Comunale, si sono recati presso il B&B in questione, per chiedere una documentazione che è già in possesso degli stessi, ad un’attività che collabora con la Prefettura di Chieti.
Un’attività che lavora sul nostro territorio, da anni, che ha creduto nel turismo quando ancora in molti si concedevano solo degli slogan, loro si aprivano all’accoglienza turistica in pieno centro storico, lo stesso centro che oggi sembra conti troppe case occupate tramite comodati d’uso gratuito, il cui controllo non vanta la stessa solerzia applicata con il centro di accoglienza, ma si sa le tasse che si pagano su un contratto d’affitto sono statali, non comunali, il ritorno sarebbe semplicemente sapere chi vive dove e a quale titolo.

Gli uffici comunali preposti, sembra abbiano più volte chiesto maggiori forze per il controllo, ma la carenza di personale non lo permette. Forse per questo il controllo al B&B lunedì 27 aprile, alle ore 19 è stato compiuto dal comandante della Polizia Locale e dal segretario comunale.

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