Erano le ore 19 del 27 aprile scorso, allorquando il comandante della polizia municipale Di Fiore accompagnato per l’occasione dal segretario comunale Aldo D’Ambrosio, si recarono presso i locali del B&B 'Le muse', per svolgere un sopralluogo e verificare l’adeguatezza della struttura, che in quel giorno aveva accolto 9 immigrati richiedenti asilo politico, provenienti dal centro di accoglienza di Lentella.
L’8 maggio, giunge ai titolari, una lettera a firma del responsabile dell’ufficio commercio Franco D’Annunzio, con la quale si avvisa i titolari “dell’apertura di un procedimento di divieto di prosecuzione dell’attività e contestuale provvedimento inibitorio relativamente ai servizi di accoglienza per immigrati richiedenti protezione internazionale” e che qualora ciò perdurasse si procederà con l’ordine di cessazione dell’attività e conseguente revoca della licenza, qualora non si provveda ad esibire una espressa autorizzazione in deroga alla L.R. 78/2000 da parte della Prefettura.
Ad essi si rimprovera l’esercizio dell’attività in «difformità dalla normativa in materia di B&B (L.R: n. 78/2000), dal momento che il contratto di fornitura prevede l’erogazione di servizi alla persona, non compatibili con le finalità, i requisiti e le caratteristiche dell’attività di B&B».
I titolari del B&B, che è già passato al vaglio della Prefettura in modo positivo, affermano tramite una lettera del proprio avvocato protocollata al comune, che secondo il bando della Prefettura e la normativa di riferimento, è richiesto che gli ambienti presso i quali vengono ospitati i migranti siano «salubri e confortevoli, dotati di riscaldamento, acqua calda e tutti gli arredi necessari ad un’accoglienza decorosa e dignitosa». Inoltre il servizio mantiene un carattere saltuario come richiesto dalla legge regionale sui B&B già citata, mentre per il vitto si fa riferimento a strutture esterne con vettovaglie già preparate.
«Credo sia evidente inoltre, come la presenza dei migranti nel nostro B&B, abbia creato una microeconomia che produce reddito per molti piccoli commercianti sansalvesi» afferma il titolare Dalmazio Peduto. Si prospetta dunque il ritiro di una licenza, per aver ospitato dei migranti richiedenti asilo politico in un momento di emergenza del Paese, una licenza avuta nel 2009, per una struttura ricettiva, il primo B&B nel centro storico di San Salvo, nonostante il parere positivo del Prefetto, nonostante un bando pubblico della Prefettura.