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Abbattere i costi della tariffa per il cittadino eliminando i costi della politica

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SAN SALVO - Pare ci sia una vasta convergenza, in seno al consiglio regionale, sulle linee guida di riforma degli enti d'ambito e del riordino del servizio idrico integrato. Una tematica di cui si è interessato, nei giorni scorsi, anche il consigliere provinciale e assessore al comune di San Salvo, Osvaldo Menna, il quale ha lanciato alcune proposte per tagliare i costi della politica e ridurre la spesa pubblica, tra le quali proprio la riduzione numerica di alcuni carrozzoni come gli Ato, gli organi politici che dovrebbero svolgere funzioni di programmazione sulla gestione del servizio idrico. La parola d'ordine è ''abbattere i costi della tariffa per il cittadino eliminando i costi della politica'', come ha annunciato il competente assessore regionale Mimmo Srour. Le proposte del consigliere provinciale Menna (SDI), oltre a rivelarsi molto attuali, hanno riscosso il plauso di molti cittadini, ma hanno anche suscitato la replica indispettita di qualche altro esponente politico. Polemiche politiche o giornalistiche a parte, il fatto positivo da registrare è che la giunta regionale sta andando verso la riduzione del numero degli ambiti territoriali, cioè verso il contenimento della spesa pubblica. Entro la fine del mese la Giunta dovrebbe infatti varare la delibera che abbassa da sei a quattro in numero degli Ato, in sostanza lasciandone operativi uno per ciascuna provincia. Siamo ancora distanti dalla proposta di Ovaldo Menna di mantenere un unico Ato con competenze su tutto il territorio della regione, ma comunque una prima riduzione si dovrebbe avere. ''Con la nostra riforma i cittadini potranno verificare direttamente il risultato sui costi della bolletta. - ha commentato l'Assessore Srour - Abbattendo gli sprechi e modernizzando, qualifichiamo tutto il sistema. Siamo convinti che potremo avviare sulla questione idrica una cambiamento ragguardevole. Insomma riducendo i costi della politica miglioriamo la qualità della vita dei cittadini''. I quattro nuovi Ato dovrebbero essere presieduti da un numero di tre sindaci ai quali non spetterebbe alcuna altra indennità rispetto a quella già percepita in qualità di amministratori locali, con un evidente risparmio di denaro pubblico. Inoltre pare sia prevista anche l'eliminazione dei consigli di amministrazioni delle società di patrimonio che ancora oggi fanno parte dei costosi meccanismi che ruotano attorno alla gestione del servizio idrico. Anche su questo punto della riduzione o della totale eliminazione dei costosi consigli di amministrazione degli Ato, come degli Ater e di altri simili carrozzoni mangiasoldi, il capogruppo provinciale dello SDI, Osvaldo Menna, era stato molto chiaro. ''E' assurdo e immorale che i componenti di un qualsiasi consorzio prendano duemila euro al mese'', aveva detto nei giorni scorsi il consigliere Menna. Francesco Bottone
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