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Be Port Electronic Fest, con Alex Paterson San Salvo sul palcoscenico nazionale

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Quello che si prospetta domani 12 agosto a San Salvo al porto turistico Le Marinelle, in occasione del Be Port Festival, è un vero e proprio evento degno di una Capitale europea: l’unica data italiana dei The Orb.

Se oggi i 40-50enni, cresciuti con il rock dei classici, ritrovano le ragioni delle loro orecchie anche nella musica fatta con campionamenti e giradischi, devono ringraziare gente come The Orb e pochi altri attualmente in circolazione. Stiamo parlando di un collettivo musicale partito nella metà degli anni 80, che ruota attorno alla figura di Alex Paterson.

Ex road manager (per gruppi che peraltro non gli sono sopravvissuti) produce house music per i club londinesi della fine degli anni 80, ispirandosi a Brian Eno e ai Pink Floyd. A Londra in quel periodo i gruppi dei favolosi anni 80 sono quasi in naftalina, pronti per essere sostituiti sulla strada del successo da una generazione che, oltre ad aver assimilato e riscoperto la lezione dei Rolling Stones, Led Zeppelin e Pink Floyd, mostra un insospettabile interesse per l’elettronica.

Paterson, esperto e ormai consolidato come remixer, prende in mano alcuni di questi (ad esempio i Primal Scream) e realizza alcune versioni delle loro canzoni rock addirittura migliori dell’originale. Il conseguente successo dimostra a tutti che è tempo di decompartimentare tutte le categorie musicali fino ad allora conosciute. Da questo momento rock, psichedelia e dance potranno convivere senza far storcere il naso a nessun purista dei singoli generi.

Una rivoluzione che in prospettiva ha salvato ognuno dei generi citati, preservandoli definitivamente dal rischio di diventare prima o poi obsoleti . La passione per le suite psichedeliche dei Pink Floyd, i loro light show del 1967 all’UFO Club e i titoli chilometrici delle canzoni emergono sin dai primi album tipo The Orb’s Adventures Beyond the Ultraworld il primo (1991) e U.F.ORB (1992) e rimandano a show che da sempre hanno un grande impatto visivo e acustico. Come questo che vedremo sotto le nostre finestre.

Infine, del 2011 e' Methallic Spheres, disco realizzato (guarda il caso…) proprio con David Gilmour dei Pink Floyd. Il cerchio si chiude sempre.

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