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A rischio il trasporto dei disabili alla vigilia della riapertura delle lezioni

Per mancanza del numero legale sospeso il consiglio regionale che avrebbe dovuto approvare la legge di riordino delle province

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Era l’11 agosto il giorno della convocazione del Consiglio Regionale, che per mancanza del numero legale è stato sospeso.

Tre consiglieri di maggioranza Andrea Gerosolimo, Mario Olivieri e Luciano Monticelli, convocano il 12 agosto una conferenza stampa per motivare "l'assenza in Consiglio regionale", durante la quale affermano che  “è’ indispensabile un nuovo impulso all’attività regionale attraverso il metodo del confronto, che sino ad oggi è mancato, e l’apertura di una vera e propria fase 2 del governo D’Alfonso”.
Il 13 agosto giunge una lettera aperta del Presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo nella quale afferma che durante quella seduta andata deserta, si sarebbe dovuta approvare la legge regionale sulle Province,  necessaria  per allinearsi alla Legge 56 chiamata Delrio, dopo un lungo percorso di preparazione attraverso l’osservatorio regionale.
“Abbiamo  sollecitato i consiglieri di maggioranza e minoranza alla approvazione della Legge di riordino e allertato sulla necessità di finanziare il trasporto scolastico disabili e l’assistenza ai pazienti con deficit neuro sensoriali per assicurare il diritto allo studio. L’approssimarsi dell’inizio delle lezioni non concede rallentamenti  o ritardi.  Occorre  un impegno di circa 5 milioni di euro che devono essere assegnati alle Province al più presto. Grande è stata la delusione per l’esito imprevisto e auspichiamo un intervento rapido e deciso della Regione che ponga rimedio alla brutta giornata della politica abruzzese  che avrebbe dovuto tener conto  delle esigenze imminenti e non rinviabili di genitori che potrebbero veder i loro figli privati del diritto allo studio”, afferma Mario Pupillo.

Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è intervenuto affermando “Un Consiglio, quello regionale, nel quale non esistono forze politiche che si richiamano al programma elettorale o alle iniziative del presidente della Giunta, ma singole individualità che, di volta in volta, anche trasversalmente, si organizzano su aspetti particolari, territoriali, in risposta ad interessi lobbistici o campanilistici. La cosa più giusta che un presidente di Regione, eletto direttamente, può fare nel momento in cui si rende conto di non riuscire ad assicurare ai cittadini il diritto di essere ben governati, e’ prenderne atto e sciogliere il Consiglio”.

Gli fa eco il presidente Pupillo chiudendo la sua lettera affermando “Mi auguro che il senso di responsabilità del Consiglio Regionale  abbia la meglio su interessi marginali e personali che minano la buona  politica e danneggiano i diritti dei cittadini”.

Atti politici che hanno risvolti sulla quotidianità dei singoli cittadini e, come ha affermato il presidente Pupillo, sul diritto allo studio dei più deboli. 

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