La "Banca della Terra d'Abruzzo" il 24 settembre è diventata legge della Regione Abruzzo.
Il Consiglio regionale, nella seduta che si è conclusa in tarda serata, ha infatti approvato il progetto di legge che punta a recuperare i terreni incolti o abbandonati, di proprietà pubblica - ma anche privata - per assegnarli, dietro pagamento di un canone stabilito, a coloro che vogliono avviare un'attività agricola, ma non possono farlo perché non hanno appunto i terreni da destinare alle coltivazioni.
Si tratta della prima proposta di legge, a firma M5S, che viene approvata nell’aula dell’Emiciclo a firma di Pietro Smargiassi del M5S e Lorenzo Berardinetti di Regione Facile.
Verrà fatto un vero e proprio censimento dei terreni incolti o abbandonati, che potranno esser dati in gestione dietro il corrispettivo di un canone.
Fatto importante per tutto il territorio regionale, che costituisce un tassello fondamentale per il recupero idrogeologico del territorio, oltre a creare nuove “sentinelle” contro i piromani che hanno imperversato negli ultimi giorni di questa fine estate, avvantaggiati dalle sterpaglie e dall’incuria di molti terreni appunto abbandonati.
La regione Molise approvò la legge istitutiva della Banca della Terra nel novembre 2014, anch’essa di proposta dei consiglieri regionali del M5S Patrizia Manzo e Antonio Federico, a marzo sono stati approvati i regolamenti per la sua gestione.
Sono molte le regioni italiane che hanno ad oggi posto in essere questo strumento, il cui fine principale è quello di creare nuove opportunità di lavoro e la tutela del territorio.