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Erasmus+ il racconto di una studentessa sansalvese

Esperienze formative che cambiano il modo di concepire lo studio

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Nell’ambito del programma per la formazione e l’istruzione Erasmus+, il progetto, dal titolo “Integral Development of Skills on the Tourism - All-OnTour.", 100 studenti e 10 docenti di 3 Istituti Tecnici 'Palizzi' di Vasto, 'Galiani-De Sterlich' di Chieti e 'Fermi' di Lanciano hanno svolto un periodo di tirocinio formativo di 30 giorni presso aziende estere.

Una studentessa di San Salvo che frequenta l’Istituto Tecnici 'Palizzi' di Vasto ci ha raccontato la sua esperienza a Bordeaux.

“Il 5 settembre ci siamo ritrovati a Ciampino per prendere l’aereo. Molti di noi non avevano mai preso un aereo e avevano qualche timore. Io ho dormito per tutto il viaggio anche perché la sera precedente avevo partecipato al concerto di Mannarino a San Salvo ed ero molto stanca.
All’aereoporto abbiamo trovato ad aspettarci le famiglie che ci dovevano ospitare. Eravamo due per ogni casa e potevamo usufruire della cucina, del bagno e della camera da letto.

All’inizio ci siamo trovati un po’ spiazzati soprattutto per la lingua. In qualche modo grazie alle nozioni scolastiche di francese riuscivamo a comprendere ciò che ci dicevano ma non riuscivamo a comunicare.

La prima settimana abbiamo seguito un corso di francese e poi nelle tre settimane successive ci siamo ritrovati a lavorare nelle aziende del posto: ognuno in un posto diverso. Io sono capitata in una grande azienda di progettazione con 60 dipendenti a Pessac, una piccola cittadina nei pressi di Bordeaux. All’inizio mi facevano fare cose semplici poi man mano che diventavo più pratica mi assegnavano gli stessi compiti dei dipendenti.

Ci spostavamo con i mezzi pubblici e all’inizio tutto sembrava una novità, un mix di timore e di curiosità per ciò che non conoscevamo.  Ogni sera ci ritrovavamo tutti insieme alla “Apple” con i docenti anche per riferire come ci eravamo trovati e se avevamo incontrato delle difficoltà.

I nostri pasti erano molto fugaci e spesso consumati presso i fast food . La sera rientravamo a casa tra le otto e mezza e le nove e non sempre avevamo voglia di metterci a cucinare e comunque compravamo cose che si potevano cucinare in fretta. Di francese abbiamo mangiato ben poco ma sicuramente i croissant e i saccottini  francesi hanno un sapore eccezionale che nulla hanno a che vedere con quelli a cui siamo abituati in Italia.

Un giorno siamo riusciti a organizzarci per andare al mare. Lo scenario era completamente diverso dal nostro: da un lato la foresta, poi le dune di sabbia e poi il meraviglioso oceano.

Mi è servita una settimana e mezza per ambientarmi e superare i primi timori poi è stato tutto veramente bello. Anche il problema della lingua che all’inizio sembrava insormontabile poi si è trasformato in una passeggiata. Gli ultimi giorni ci veniva naturale parlare in francese tant’è che quando siamo rientrati in Italia tra di noi ci esprimevamo ancora in francese.

È stata un’esperienza indimenticabile che ci ha fatto crescere, ci ha reso autonomi e responsabili. Esperienze come queste sono da cogliere al volo perché capitano una sola volta nella vita”.

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