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Gli appelli di Valerio e Rosanna all'indomani della rapina subita

La faccia della città che non si lascia piegare

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Oggi San Salvo, si sente un po’ meno sicura di ieri. Ieri una commerciante è stata rapinata in pieno centro, in pieno giorno (leggi). La vittima, la proprietaria del risto-bar La Sfinge, presso il quale da due settimane la nostra testata tiene una trasmissione sportiva.

Abbiamo pensato di sospendere la trasmissione dato l'accaduto, ma Valerio Torricella ha voluto che l'impegno non venisse sospeso - "non mi faccio ne' intimorire ne' fermare, la trasmissione si fà".

Ieri durante la trasmissione Valerio si è così espresso davanti alle telecamere: “Spero che la nostra amministrazione e chi ci governa, tutti gli enti predisposti, le forze dell'ordine, possano fare qualcosa di più per la tranquillità di questo paese. La scorsa settimana parlavamo di un furto avvenuto alla società della podistica, oggi parliamo di una rapina a mano armata. Noi non siamo a Napoli,  non siamo nel casertano,  siamo a San Salvo.  Sono nato a San Salvo 53 anni fa,  questo non è un paese omertoso,  questo è sempre stato un paese dove le persone si sono rispettate”.

Sua moglie Rosanna Di Nardo, vittima dell'aggressione, chiede alla città di informare le forze dell’ordine di qualsiasi indizio, le telecamere hanno seguito infatti  la moto dei due rapinatori fino a via Madonna delle Grazie, lì le tracce si perdono, in quanto sembrerebbe che le telecamere poste alla rotonda di via San Rocco non siano funzionanti.

Rosanna Di Nardo inoltre, ci chiede di fare un appello alla città e alle istituzioni: “I nostri ragazzi hanno bisogno di imparare le basi del rispetto reciproco, lì dove una famiglia non arriva, devono arrivare le istituzioni, la scuola, magari con il ripristino dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole”.

Rosanna e Valerio, non si sono lasciati abbattere da questo atto ignobile e rilanciano, credono nella loro città.

Molte delle commercianti del centro storico, chiedono maggiore sicurezza, una maggiore presenza delle forze dell’ordine, “arrivate ad una certa ora del pomeriggio,  quando le strade si svuotano anche degli ultimi passanti, ci chiudiamo a chiave in attesa dell’orario di chiusura” – un’altra prosegue – “La mattina all’apertura del negozio alle sei, alzo solo a metà la saracinesca, solo quando vedo che il movimento diventa maggiore alzo la serranda”. Queste le loro testimonianze.

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