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Intervista allo scrittore Domenico Di Stefano in vista della presentazione di Storie di Piedi Buoni

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Domenica 29 Novembre alle 17:30, presso l'Auditorium Paolo VI nella città di San Salvo, si terrà la presentazione del testo "Storie di Piedi Buoni" dello scrittore Domenico Di Stefano. Abbiamo deciso di intervistare lo scrittore per cogliere le sue emozioni prima dell'importante evento.

D: Perchè il titolo "Storie di Piedi Buoni"? Il testo di cosa parla?

R: Storie di Piedi Buoni è il racconto di una squadra giovanile di un piccolo borgo, che dopo tantissimi anni, arriva a disputare la finalissima regionale. Durante quella partita accade, ad uno dei ragazzi, a tre minuti dalla fine, di perdere la palla a centrocampo e di causare, purtroppo, la sconfitta della squadra. Da quell'episodio quel gruppo si sfalda e ognuno prenderà la sua strada. Trenta anni dopo uno dei giocatori, quello che aveva perso il pallone, proverà a rimettere in campo quella squadra e, soprattutto, proverà a recuperare quella palla persa tanto tempo prima. Ci riuscirà? Cosa è cambiato da allora? Comincia così un lungo viaggio per il mondo che porterà il nostro protagonista a ritrovare gli amici e, forse, a ritrovare se stesso. Ovviamente non è un libro sul calcio ma il calcio è una metafora utile per decifrare ricordi, nostalgie e nuove speranze. Come scrivo in ultima pagina questo libro è un atto di gratitudine verso le donne e gli uomini che mi hanno insegnato ad essere "squadra" anche dentro i coni delle inevitabili solitudini. Una bella sfida...

D: Quale sarà il tour previsto per il libro? A San Salvo avrai al tuo fianco relatori illustri, toccherai varie dimensioni della vita?

R: In questi giorni stiamo organizzando una serie di incontri soprattutto legati a luoghi dove risiedono amici. Intanto partiamo Domenica 29 Novembre presso l'Auditorium Paolo VI di San Salvo. Con me ci saranno Monsignor Pietro Santoro, Vescovo di Avezzano, Marinella Sclocco, Assessore Regionale, il Presidente Pilkington Graziano Marcovecchio e il carissimo Germano D'Aurelio conosciuto ai più come Nduccio ma per l'occasione in veste di critico letterario, cosa peraltro già sperimentata in altri eventi. Coordinerà il mio amico Slow Food Raimondo Pascale. Con loro e con il pubblico proveremo a discutere del libro, magari ponendoci una domanda di fondo: cosa vuol dire nella vita di tutti i giorni e oltre perdere la palla a centrocampo?  E cosa vuol dire recuperarla? E su queste domande allargarci ai temi della fede, della politica, della società, dei rapporti umani in generale. Temi stimolanti che toccano ciascuno di noi..e chiunque volesse organizzare un incontro si faccia sotto...!

D: C'è bisogno di cultura in questo Paese?

R: Una comunità ha sempre bisogno di cultura perchè la cultura è identità, memoria ma anche investimento. Alimentare il pensiero, la testa e il cuore è certamente più faticoso di mere iniziative "di pancia" ma alla lunga paga di più. Ciò che entra nella testa e nel cuore rimane per sempre e diventa materiale utile sul quale edificare la società del futuro con i mattoni della pace, della conoscenza, dell'integrazione e se vogliamo dell'immortalità. La cultura non soccombe mai!

D: Quale è l'invito che vuoi porgere ai futuri lettori del testo?

R: Vi aspetto tutti alla presentazione di "Storie di Piedi Buoni". Spero che in tanti possano godere delle pagine di questo libro. Così facciamo un pezzo di strada insieme. Perchè come amo ripetere , sono sempre "buoni" i piedi che costruiscono e ricostruiscono la Speranza.

 

 

 

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